La Digos di Torino ha notificato
misure cautelari e restrittive a sette militanti del centro
sociale Askatasuna. I provvedimenti sono scattati per effetto di
una pronuncia della Corte di Cassazione nel quadro di
un'inchiesta della procura del capoluogo piemontese. Giorgio
Rossetto, 60 anni, ritenuto leader dell'autonomia torinese è
tornato in carcere. Quattro attivisti sono invece agli arresti
domiciliari. Infine per tre c'è il divieto di dimora in Val di
Susa e obblighi di firma.
La Cassazione si è pronunciata su un ricorso degli indagati
contro una decisione del tribunale del riesame di Torino, che
aveva ordinato alcune misure cautelari e ipotizzato il reato di
associazione per delinquere. La Suprema Corte, su questo reato,
ha disposto un "annullamento con rinvio" ai giudici subalpini.
Nel fascicolo della maxi-inchiesta, titolare il pubblico
ministero Manuela Pedrotta, dalle indagini della Digos, guidata
da Carlo Ambra, partite nel 2019, emerge il ruolo violento avuto
dal centro sociale di corso Regina Margherita 47 protagonista
secondo l'accusa dei disordini scoppiati in città e in Val di
Susa (inerenti la lotta al Tav).
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