Cambia lo statuto della Fondazione
Compagnia di San Paolo che apre alle università, al terzio
settore e a Bruxelles. Le modifiche proposte dal consiglio
generale, dopo un lungo processo di revisione iniziato a giugno
2021, sono state approvate dal ministero dell'Economia e delle
Finanze, ente vigilante delle Fondazioni di origine Bancaria.
Resta uguale il numero dei consiglieri (14 nominati più 3
cooptati), ma tra le novità c'è l'inserimento di nuovi soggetti
che dovranno designarli: il segretariato regionale del Ministero
della Cultura, la rappresentanza in Italia della Commissione
Europea, l'università e il Politecnico di Torino, l'università
di Genova. Viene introdotto il limite di età di 70 anni per il
presidente e di 75 anni per i consiglieri ed è previsto il
"documento di fine mandato" che il consiglio generale consegnerà
al nuovo a beneficio della governance futura. Nel processo di
composizione degli organi di governo viene favorita anche
l'adeguata presenza di donne,
La Fondazione si evolve verso "un modello misto, che agisce
tramite erogazioni, investimenti, progetti operativi e strumenti
evoluti di accompagnamento". Viene data priorità al
rafforzamento strutturale e alla sostenibilità a lungo termine
di enti beneficiari, progetti ed ecosistemi e vengono adottate
politiche di investimento responsabile (Esg) del patrimonio e
l'esplicitazione degli investimenti "legati alla missione".
Centrali la sostenibilità ambientale, sociale, finanziaria e la
responsabilità verso le nuove generazioni, quest'ultima
sostanziata anche nella previsione di meccanismi di ascolto e
dialogo.
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