"Il bracconaggio è un problema ben
radicato in Piemonte, strutturale e non emergenziale, a fronte
del quale sono state fatte precise scelte politiche che abbiamo
sempre criticato. Quello che serve è destinare fondi per
aumentare il numero delle guardie faunistiche e i controlli". Ad
affermarlo la capogruppo M5s in Consiglio regionale, Sarah
Disabato, che evidenzia come la "carenza di controlli sia
aumentata negli anni a fronte della continua diminuzione del
personale deputato alla vigilanza".
Proprio ieri il M5s ha presentato un question time sul tema
al quale - è la critica di Disabato - "sono state date risposte
evasive e che non ci soddisfano. Non basta che la Regione,
quando riceve la segnalazione di un illecito, chieda una
relazione all'azienda coinvolta per poi programmare un
sopralluogo ispettivo. Dovrebbe invece aumentare la sua presenza
per prevenire il fenomeno. Serve un'assunzione di responsabilità
da parte della Giunta".
Il collega di gruppo Sean Sacco fa cenno anche al tema
dell'abbattimento dei cinghiali e della peste suina. "Anche su
questo - spiega - la carenza di guardie faunistiche ha una
grossa incidenza. Abbiamo più volte chiesto di stanziare fondi
per nuuve assunzioni e lo ribadiamo a gran voce, perché finora
siamo stati inascoltati". A sostenere la posizione anche anche
diverse associazioni animalisti e ambientaliste che accusano,
"il Piemonte è una delle regioni in cui il bracconaggio è
maggiore".
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