E' l'acqua, con le sue numerose
implicazioni, troppa o troppo poca, motivo di guerre, da bere o
elemento urbanistico, il tema della seconda edizione di
'Coltivato', il Festival internazionale dell'Agricoltura, in
programma a Torino dal 20 al 23 marzo. Location di quest'anno il
Circolo del Lettori, al quale si affiancano la Cavallerizza, che
ospita l'evento inaugurale con Giulio Boccaletti dal titolo
'L'acqua come impegno civico', e gli spazi delle tre anteprime
dal 17 al 19 marzo: il Palazzo della Radio, il Teatro Gobetti e
il Museo della Frutta.
"E' un Festival che affronta molti temi, anche caldi - spiega
la direttrice scientifica, Maria Lodovica Gullino -, il
cambiamento climatico, l'energia, cibo e salute. E parliamo di
innovazione e ricerca, senza pregiudizi, seriamente, portando i
risultati delle ricerche, sapendo che non sono mai definitivi.
Ed è un festival giovane, con due mattinate dedicate alle scuole
e momenti per i bambini".
Fra gli appuntamenti più curiosi, le "interviste impossibili"
a personalità che si trasformano in quello di cui si occupano
nella vita, ad esempio un fungo o un chicco di riso, e
l'arrotino delle piante al quale portare le proprie piante da
'aggiustare'.
L'incontro di chiusura è dedicato a Torino città dei fiumi.
"E' un'iniziativa che dà un grande supporto in termini
d'informazione e conoscenza - dice la sottosegretaria alla
presidenza della Regione, Claudia Porchietto -. La base del suo
successo è la competenza di chi partecipa e la capacità di unire
fantasia e pragmatismo delle conoscenze".
Per l'assessore comunale al Verde, Francesco Tresso, il
Festival è "un elemento di ricchezza per la città e il tema di
quest'anno per Torino è assolutamente centrale".
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