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Processo rivolta Ferrante Aporti, 10 su 11 scelgono abbreviato

Processo rivolta Ferrante Aporti, 10 su 11 scelgono abbreviato

Devastazione e saccheggio in concorso le accuse

TORINO, 11 aprile 2025, 11:37

Redazione ANSA

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Si è aperto ieri a Torino il processo che vede imputati undici minorenni (nel frattempo qualcuno ha raggiunto la maggiore età) per la rivolta avvenuta la notte tra il 1 e il 2 agosto scorso nel carcere minorile Ferrante Aporti. Gli imputati, come ricorda il quotidiano La Stampa, sono originari della Tunisia, del Marocco, dell'Egitto.
    Tre di loro sono italiani. Dieci hanno scelto il rito abbreviato. Uno, all'epoca della rivolta sedicenne e già condannato per il tentato omicidio di Mauro Glorioso (lo studente palermitano colpito dalla bici lanciata dai Murazzi del Po), assistito dall'avvocato Domenico Peila ha scelto il processo ordinario, udienza che si aprirà il 13 maggio. Per l'accusa l'imputato, italiano, sarebbe uno dei promotori della rivolta nell'istituto penitenziario, per il legale no. Sono tutti accusati di devastazione e saccheggio in concorso.
    La rivolta era anche stata registrata da alcuni detenuti con un telefono introdotto di nascosto nel carcere ed erano stati pubblicati dei video su TikTok per denunciare il sovraffollamento della struttura. Immagini e fotografie di quelle ore sono state prodotte e proiettate ieri in aula dall'accusa rappresentata dal pubblico ministero Davide Fratta.
    Un'udienza durata fino al tardo pomeriggio durante la quale gli imputati, tutti collegati da remoto, perché sottoposti a misura cautelare (chi in carcere, chi in comunità) hanno ammesso le proprie responsabilità. Tutti tranne uno dei tre italiani, assistito dall'avvocato Cristian Scaramozzino. Il processo con rito abbreviato è stato aggiornato al prossimo 8 luglio, quando ci sarà la discussione dell'accusa e delle difese ed è attesa anche la sentenza.
   

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