Cartelli con la riproduzione dei poster "La Russia non è il mio nemico", bandiere tricolori, le foto di esponenti politici italiani ed europei (Von der Leyen, Kallas, Macron, Bonaccini) accompagnate dalla didascalia "ricercati per istigazione alla guerra": oltre duecento persone si sono raccolte oggi in piazza Castello a Torino per prendere parte a un presidio convocato per dire "no al riarmo".
L'iniziativa è stata di La Variante Torinese, una associazione sorta ai tempi delle proteste No Vax e No Green Pass presieduta da Marco Liccione.
Fra i partecipanti che si sono alternati sul palco c'è stato anche Eugenio Bravo, segretario provinciale del sindacato autonomo di polizia Siulp, che ha espresso "preoccupazione" per la prevista spese militare da 800 miliardi: "Una cifra imponente - ha spiegato - che solleva un grande allarme sull'impatto che potrebbe avere sulle finanze pubbliche e sulle condizioni economiche dei lavoratori, comprese le forze dell'ordine, già penalizzate da anni di austerità e carenze di organico".
Ugo Rossi, consigliere comunale a Trieste e portavoce di 'Insieme Liberi', ha parlato del suo tentativo, bloccato dalle autorità, di far proiettare pubblicamente a Udine un docufilm filo-russo realizzato da Russia Today: "E' stato un gravissimo caso di censura che ha creato un precedente molto pericoloso. Si sono giustificati dicendo che stavano seguendo un regolamento dell'Ue. Ma se questi sono i valori dell'Ue, li ripudio completamente".
Tra i presenti c'era anche Ugo Mattei, giurista e docente universitario a Torino. "Questa - ha detto - è una manifestazione giusta. Protestare contro lo sperpero di denaro pubblico a favore della rapacità arrogante delle industrie, o contro l'immoralità complessiva dell'Occidente, è importante. E quando si parla di questi temi io non guardo a chi organizza o non organizza: vado e basta".
In piazza è stato realizzata una scenografia che nelle intenzioni dei promotori ha simboleggiato "la morte dell'Unione europea" avvenuta il giorno dell'approvazione del piano per il riarmo: la riproduzione di bare bianche con i nomi dei Paesi membri e il manifestino listato a lutto "Riposa in pace".
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