Al termine del corteo del Primo
Maggio che ha visto sfilare a Torino circa ventimila persone,
dopo gli interventi dei sindacati e quelli previsti dal
programma, sul palco sono saliti gli esponenti dello spezzone
sociale, degli antagonisti, collettivo e Pro Palestina, scesi in
piazza in migliaia. Dal microfono è stato ribadito il no alla
guerra e al riarmo. "I soldi devono andare ai servizi e non alle
armi". "Non abbiamo niente da festeggiare oggi perché sono
tanti quelli che muoiono sui posti d lavoro, sono molti gli
sfruttati e i precari. Per sicurezza sul lavoro non si sta
facendo nulla", hanno aggiunto.
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