"Il turismo delle radici è il progetto a cui San Ginesio non può mancare e che apre porte davvero interessanti sotto molteplici punti di vista: quella della sfida digitale perché è un turismo che sfrutta i canali innovativi; quella dell'ecosostenibilità poiché lascia indietro le mete toccate dai flussi turistici tradizionali, valorizzando aree meno conosciute e meno sviluppate dell'Italia, che possono così colmare il loro divario di crescita economica nel rispetto della propria natura rurale, in maniera ecosostenibile.
Il turista delle radici è 'ambasciatore' dei territori che custodiscono la sua storia familiare e solitamente sono i piccoli borghi".
Lo ha detto il sindaco di San Ginesio
(Macerata) Giuliano Ciabocco, che ha rappresentato il Centro
Italia ad un panel alla Farnesina per l'avvio del progetto Pnrr
"Turismo delle radici: una strategia integrata per la ripresa
del settore del turismo nell'Italia post Covid-19" . "E' un
progetto partito bene - ha aggiunto Ciabocco - sin dall'inizio
perché sin da subito sono stati coinvolti i Comuni all'interno
di una squadra di prestigio che vede 5 Ministeri coinvolti, le
varie associazioni di categoria, le Camere di Commercio e
l'importanza di potersi affidare a reti già consolidate e
strutturate quali quelle dei Borghi e della Bandiere, con uffici
turistici operativi e una preparazione all'accoglienza oramai
diffusa. Il borgo di San Ginesio, già insignito del
riconoscimento di Best Tourism Village dall'Organizzazione
Mondiale del Turismo delle Nazioni Unite, da oltre vent'anni
appartiene ai circuiti riconosciuti dei Borghi più Belli
d'Italia e delle Bandiere Arancioni di cui il sindaco Ciabocco è
vice presidente nazionale. Il Progetto del Turismo delle Radici
si inserisce nell'investimento per l'Attrattività dei Borghi del
Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza e propone un ampio
raggio di offerte turistiche mirate alla vasta platea di
italo-discendenti e di oriundi italiani nel mondo (stimati in
circa 80 milioni).
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