(di Paola Laforgia)
Otto mazzette in meno di due mesi,
una per ciascuno spettacolo di balletto allestito in teatro, ma
anche per l'affidamento dei servizi di pulizia e quelli di
trasporto e facchinaggio. Bustarelle con somme non ingenti ma
continue per garantire l'addomesticamento delle procedure di
appalto dei servizi. Funzionava così, secondo la procura di
Bari, il "sistema corruttivo" che legava il direttore
amministrativo della Fondazione Petruzzelli e teatri di Bari,
Vito Longo, alle imprese fornitrici del teatro. Longo, insieme a
quattro titolari delle imprese in questione, sono da ieri agli
arresti domiciliari per corruzione aggravata e turbata libertà
degli incanti. Oltre alle prove documentali raccolte dalla
digos, ci sono i video-shock che mostrano Longo nel suo ufficio,
mentre, secondo l'accusa, con gli imprenditori fa i conti degli
spettacoli realizzati per calcolare la tangente da incassare.
Video diffusi per volontà della procura "perchè - ha spiegato
il procuratore Gaetano Volpe - sono molto efficaci e spero
possano fare da deterrente". Nelle riprese, si vedono gli
imprenditori che discutono con Longo anche del sistema usato per
ricavare dall'appalto i soldi da dare al direttore
amministrativo: "Per sfilare 6.000 euro dall'operazione abbiamo
buttato sangue!", dice uno degli arrestati. Il sistema, ha
spiegato il procuratore, si basava sulla sovrafatturazione delle
prestazioni offerte o sulla fatturazione di prestazioni
inesistenti.
"Le indagini hanno riguardato il periodo tra il 29 ottobre e
il 4 dicembre scorsi - ha precisato il procuratore - e sono
ancora in corso. Si tratta di un periodo breve ma abbiamo deciso
di intervenire subito perchè non potevamo consentire che
venissero commessi altri reati". Complessivamente, nel periodo
dell'indagine, sarebbero state pagate mazzette per 20 mila euro,
corrispondenti grossomodo al 10% dell'importo degli appalti. Le
indagini sono state avviate dopo una querela per diffamazione
che era stata presentata da un altro imprenditore,
Marino Lavopa (anche lui indagato ma non destinatario di
ordinanza di custodia cautelare), che si lamentava di alcuni
articoli di stampa che parlavano di presunte irregolarità negli
appalti del Petruzzelli che lo riguardavano.
Da questa vicenda - ha spiegato Volpe - sono partiti gli
approfondimenti delegati alla Digos. "Agli elementi raccolti -
ha detto - si è aggiunto un contributo importante dei vertici
della fondazione, con il presidente Gianrico Carofiglio e il
sovrintendente Massimo Biscardi, che hanno portato in procura
documentazione utile alle indagini".
Biscardi e Carofiglio (quest'ultimo ex magistrato antimafia)
nel pomeriggio hanno riunito nella platea del teatro i
dipendenti della Fondazione per rassicurarli sul futuro e sulla
stabilità dell'ente e "per fare il punto sul nuovo corso del
teatro con chi lavora nel teatro ed è persona offesa di quanto
accaduto". "Il teatro ci appartiene - ha detto Carofiglio -
quello che è in corso è un processo senza precedenti di
trasformazione etica ed organizzativa di questa istituzione e
dobbiamo essere tutti consapevoli che non è affare che riguarda
solo i vertici della Fondazione, ma appartiene a tutti ed è una
battaglia comune". "L'opacità della situazione - ha aggiunto -
non deve farci perdere di vista l'insieme di una istituzione che
da molti punti di vista è già oltre il guado: è il momento di
rimboccarci le maniche e lavorare per il Teatro".
Carofiglio e Biscardi hanno sottolineato infine che, "se non
ci fosse stata la collaborazione dei vertici della Fondazione
non staremmo parlando di quello di cui stiamo parlando adesso,
ma in altre stanze si starebbe parlando di commissariamento".
"Non bisogna perdere la fiducia malgrado il momento brutto - ha
detto Biscardi - non c'è altra strada che quella di portare
tutti insieme il teatro in quell'area di rispetto che si è
guadagnato con i suoi spettacoli, e perchè si parli del
Petruzzelli non solo per i successi artistici ma anche per
quelli morali".
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