Nei primi tre mesi del 2023 sono in
diminuzione i reati informatici ma i dispositivi esposti in rete
aumentano e sono poco protetti. È quanto emerge dal nuovo
'Threat Intelligence Report' elaborato dall'osservatorio
cybersecurity di Exprivia che prende in considerazione 122 fonti
aperte tra siti di aziende colpite, siti pubblici di interesse
nazionale, agenzie di stampa online, blog e social media.
Secondo il rapporto stilato dal gruppo Ict pugliese, tra gennaio
e marzo calano del 44% i fenomeni di cybercrime, con 308 casi
rispetto ai 547 dell'ultimo trimestre dello scorso anno e con il
mese di marzo che registra, da solo, quasi la metà dei casi
(137).
Rispetto allo stesso periodo del 2022, gli attacchi si sono
addirittura dimezzati (-53%), gli incidenti sono diminuiti di
oltre il 70% e le violazioni della privacy del 37%. Nello
specifico, nei primi tre mesi dell'anno si sono verificati 192
attacchi, dei quali 104 andati a buon fine e 12 violazioni della
privacy. "È vero che la quantità di fenomeni rilevati rispetto
al passato è decisamente inferiore, tanto che non si registrava
un numero di incidenti così basso da settembre 2021 - commenta
Domenico Raguseo, direttore Cybersecurity di Exprivia -
tuttavia, non dobbiamo assuefarci al crimine informatico,
soprattutto nel momento in cui i dispositivi connessi alla rete
aumentano". Dal rapporto si evince che sul territorio italiano
aumentano del 13% i dispositivi IoT connessi in rete, circa otto
milioni, con maggiore probabilità di essere attaccati dagli
hacker. Per gli esperti dell'osservatorio cybersecurity di
Exprivia, il settore maggiormente preso di mira dagli attaccanti
nel primo trimestre dell'anno è stato quello Software/Hardware
con ben 99 casi. Al secondo posto, quello della pubblica
amministrazione con 89 casi, in crescita del 59% rispetto al
periodo ottobre-dicembre dello scorso anno; al terzo posto, con
31 fenomeni, il settore finance. Il furto dei dati è tornato al
primo posto tra i danni causati dagli hacker, con il 65% dei
casi totali (201 fenomeni sui 308 totali); un dato comunque in
calo di oltre il 50% rispetto alla rilevazione precedente (424).
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