"Attivare con urgenza un tavolo
tecnico per studiare misure e azioni" finalizzate sia "alla
tutela della dignità salariale e occupazionale in Puglia" sia al
"rispetto dei contratti maggiormente rappresentativi stipulati
dalle organizzazioni sindacali e datoriali". È quanto chiede la
segretaria generale della Cgil Puglia, Gigia Bucci, dopo che il
Consiglio dei ministri ha impugnano la legge regionale sul
salario minimo.
"C'è un Paese che arretra sul piano economico e industriale,
c'è un lavoro che vede sempre più salari da fame e con i redditi
erosi dall'inflazione, c'è una povertà in aumento, e la priorità
di questo Governo è impugnare la legge della Regione Puglia che
introduce un minimo salariale", evidenzia Bucci ricordando che
"abbiamo da poco presentato dati che descrivono il mercato del
lavoro nella nostra regione, caratterizzato da precarietà,
fortissima stagionalità e da bassi salari, con quasi 180mila
domande di Naspi nel 2023 pari al cinquanta per cento in più
rispetto al 2021".
"In questo scenario il governo, dopo aver negato anche solo
una discussione parlamentare sul salario minimo, quando sceglie
di intervenire sul lavoro lo fa solo peggiorando la condizione
di lavoratori e lavoratrici", conclude.
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