E' intitolata 'Guerre e
pace', termini declinati tanto al singolare quanto al plurale
che si presentano oggi con insistenza nella vita di tutti i
giorni, la 51/a edizione del Festival della Valle d'Itria di
Martina Franca (Taranto), in scena dal 18 luglio al 3 agosto.
Novità di quest'anno è la direzione artistica affidata per un
triennio alla compositrice Silvia Colasanti che guiderà.
In programma tre opere, 'Tancredi' di Gioachino Rossini con i
due finali, la prima italiana di Owen Wingrave (1970) di
Benjamin Britten, e la rara esecuzione, a cento anni dalla
composizione, di 'L'enfant et les sortilèges' di Maurice Ravel,
a cui si affiancano concerti, incontri e dialoghi con autori. A
fare da scenario, come di consueto, il palazzo Ducale, la
basilica di San Martino, il chiostro di San Domenico, altri
luoghi storici della cittadina barocca e le masserie. Il
Festival rimarrà fedele alle peculiarità che lo hanno
contraddistinto fin dal suo nascere, quali l'attenzione al
repertorio belcantistico e il recupero di opere di raro ascolto.
E proprio l'attualità richiamata nel titolo, ha spiegato
Silvia Colasanti, "si specchierà nei capolavori del passato, più
noti o desueti, e al tempo stesso verrà raccontata con i suoni
dagli autori del Novecento e dei nostri giorni, per un'offerta
artistica al servizio della cultura".
Per il tradizionale concerto sinfonico (primo agosto a palazzo
Ducale) verrà proposta la Sinfonia n. 14 per soprano, basso,
archi e percussioni op. 135 di Dmitrij Sostakóvic, scritta nel
1969 sui testi di García Lorca, Apollinaire, Kuchelbecker e
Rilke e dedicata a Britten. Fabio Luisi dirigerà l'orchestra
dell'accademia del teatro alla Scala. Voci soliste il soprano
Lidia Fridman e il basso Adolfo Corrado.
Con la 51esima edizione, commenta Michele Punzi, presidente
della fondazione Paolo Grassi, "il Festival della Valle d'Itria
guarda con coraggio al futuro e alle sfide che l'attendono,
senza tradire il suo dna e le peculiarità che lo hanno reso
riconoscibile in tutto il mondo".
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