"L'incontro di oggi con il
direttore della Confcommercio di Taranto, Tullio Mancino, ha
consentito di apprendere che l'associazione datoriale prende le
distanze da questo atteggiamento e si propone di riportare
Assocontact nel perimetro della contrattazione collettiva". Lo
sottolinea Francesco Marchese dell'Usb Lavoro Privato nel giorno
dello sciopero nazionale indetto dal sindacato contro il
contratto siglato da Assocontact (che aderisce a Confcommercio)
e Cisal per i call center che ha sostituito il contratto
nazionale delle telecomunicazioni ed è ritenuto peggiorativo per
i lavoratori. Tra le conseguenze segnalate dai sindacati ci sono
il blocco delle retribuzioni per tre anni e la cancellazione
della clausola di salvaguardia che va a garantire la tutela
occupazionale in caso di cambio di appalto. Un sit-in degli
operatori di call center si è svolto questa mattina davanti alla
sede dell'associazione dei commercianti.
Tra le aziende che hanno applicato in maniera unilaterale il
nuovo contratto, a partire dall'1 febbraio scorso, c'è Network
Contacts, che occupa in Puglia circa 6mila lavoratori (oltre 400
a Taranto)
Il direttore di Confcommercio Mancino ha annunciato un
incontro con i sindacati per il 4 aprile con Assocontact, "in
vista del quale - osserva Marchese - ci aspettiamo una
convocazione e nel quale porteremo le nostre rivendicazioni,
così come nel tavolo interministeriale (Ministero Lavoro e
Ministero delle Imprese e del Made in Italy). Prendiamo atto di
questo impegno considerando che fino ad ora Confcommercio negli
annunci si dichiara nettamente a sostegno dei diritti dei
lavoratori e contrario al dumping contrattuale, ma ha in casa
propria, ossia tra i consociati, Assocontact che firma contratti
capestro".
Per il sindacalista "la crisi dei call center è la crisi del
sistema dell'appalto che va certamente disciplinato. Diciamo no
alle gare al massimo ribasso e alla competizione sfrenata,
ispirata al profitto, che si scarica sul costo del lavoro".
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