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In collaborazione con PR Puglia FESR FSE+ 2021-2027
Undici milioni di euro per promuovere
il riutilizzo sociale dei beni confiscati alla criminalità
organizzata e trasformarli in spazi di comunità: questo
l'obiettivo principale dell'avviso "Puglia Beni Comuni".
L'Avviso finanzia interventi pratici per attivare spazi di
comunità riqualificando beni confiscati alla criminalità
organizzata localizzati su tutto il territorio regionale. Questo
processo non solo priva la criminalità di risorse economiche e
simboliche ma contribuisce a migliorare la qualità della vita
nelle aree urbane, favorendo la socializzazione e
l'aggregazione. Il progetto rientra nell'attuazione della
Sub-Azione 8.2.2. del Programma regionale Puglia FESR-FSE+
2021-2027, che prevede il riuso di beni immobili e terreni per
creare spazi di comunità. Gli interventi previsti dalla policy
includono la realizzazione di spazi pubblici di aggregazione,
interventi di forestazione urbana, la creazione di orti e
giardini di comunità, la riqualificazione di impianti esistenti
e di aree verdi. Grande attenzione sarà rivolta ai gruppi di
persone esposte a maggiori rischi di povertà, esclusione,
violenze e discriminazioni, con l'obiettivo di favorire
l'inclusione sociale e migliorare la qualità della vita nelle
aree urbane. Inoltre, saranno finanziati interventi
infrastrutturali per il potenziamento del patrimonio
impiantistico sportivo pubblico, contribuendo alla riduzione
della marginalità fisica, economica e sociale delle comunità.
La selezione dei beneficiari del sostegno finanziario pubblico
avviene tramite criteri che privilegiano soluzioni innovative in
grado di massimizzare il ritorno socioeconomico e amplificare il
raggiungimento del target. La call resterà aperta per 100 giorni
a partire dalla pubblicazione ufficiale dell'Avviso.
L'avviso "Puglia Beni Comuni" si rivolge ai Comuni pugliesi
assegnatari di un bene confiscato affinché assumano l'impegno
formale di gestirlo direttamente o tramite affidamento in
concessione a titolo gratuito per un periodo di almeno 5 anni,
con l'obiettivo di costruire spazi di comunità. Il bando
consentirà così di finanziare progetti di riqualificazione
culturale, urbana e sociale di beni immobili localizzati nel
territorio pugliese e trasferiti, dopo la confisca, al
patrimonio indisponibile dei Comuni, favorendo lo sviluppo delle
relazioni sociali e la ricucitura del tessuto urbano.
Ogni soggetto proponente potrà presentare una sola proposta
riguardante un unico bene confiscato. Ciascun progetto potrà
essere finanziato da un minimo di 250 mila euro fino a un
massimo di 1 milione di euro, a copertura delle spese tecniche e
di rifunzionalizzazione e allestimento dei beni, fatta salva la
facoltà per il proponente di integrare l'entità del contributo
con risorse aggiuntive, nel rispetto delle indicazioni
dell'Avviso. Le proposte progettuali - definibili anche
attraverso processi di consultazione pubblica, partecipazione
della cittadinanza e co-progettazione con gli enti del terzo
settore - dovranno realizzare, all'interno dei beni, iniziative
capaci di promuovere l'inclusione sociale e contribuire allo
sviluppo locale, facilitando l'accesso delle comunità ai servizi
sociali, culturali e ricreativi e favorendo, tra l'altro,
sinergie tra i servizi istituzionali e i servizi territoriali.
I progetti possono riguardare uno o più ambiti o temi:
- produzione di beni e/o erogazione di servizi in favore delle
fasce marginali della popolazione (ad esempio servizi di
co-housing anziani/giovani, inclusione immigrati, persone con
disabilità, donne e minori vittime di violenza, servizi di
supporto alla genitorialità, mediazione familiare, sportelli di
ascolto, gruppi di auto mutuo aiuto); - svolgimento di attività
legate anche agli orti urbani, collettivi, didattici e/o
socio-terapeutici; - recupero funzionale di alloggi da destinare
a progetti pilota per percorsi di vita indipendente rivolti a
persone con disabilità (ad esempio ideazione e realizzazione di
strumenti di domotica tecnologicamente avanzati per la loro
autonomia); - recupero funzionale di alloggi da destinare a
progetti pilota rivolti a soggetti vulnerabili (ad esempio donne
vittime di violenza, minori non accompagnati, ex detenuti,
migranti) - interventi di cittadinanza sociale (come attivazione
della cittadinanza attiva, centri di aggregazione sociale,
attività sportive, culturali e ricreative, formazione civica);
- tutela e valorizzazione del territorio attraverso la
realizzazione di spazi aperti urbani inclusivi (come teatri
all'aperto, spazi di condivisione, spazi per la socialità, campi
da gioco); - attività di co-working solidale a misura di
bambine/i a supporto della genitorialità.
"Il riutilizzo dei beni confiscati alle mafie - commenta
l'assessora alla Cultura e Legalità della Regione Puglia Viviana
Matrangola - è uno strumento di riscatto sociale tra i più
potenti del nostro ordinamento giuridico perché, restituendo
alla comunità i beni sottratti alla criminalità, riafferma il
primato del bene comune sugli interessi illeciti. Con l'Avviso
'Puglia Beni Comuni', la Regione Puglia invita gli Enti locali a
presentare progetti che diano nuova vita a questi spazi,
trasformandoli in presìdi di legalità, comunità e inclusione
sociale e in luoghi in cui ricucire la trama delle relazioni
sociali. In questo modo, consolidiamo il nostro impegno
strategico nel contrasto alla criminalità organizzata. Un
impegno che mira a mantenere viva la memoria delle vittime
innocenti, a formare le competenze degli amministratori locali
con l'avvio di una Scuola di Alta Formazione e a sostenere le
reti di antimafia sociale presenti sui territori con un bando di
prossima pubblicazione che, rinnovando l'esperienza dei Cantieri
di Legalità, avrà uno sguardo ancora più attento alle giovani
generazioni".
In collaborazione con PR Puglia FESR FSE+ 2021-2027
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