Luci che cambiano colore, suoni come versi di animali o messaggi motivanti, e infine stimoli tattili, restituiti attraverso la vibrazione di uno smartwatch, animano la parete tech per la riabilitazione dei bambini con disabilità, inaugurata oggi all'Istituto Giannina Gaslini di Genova. Nata dalla collaborazione tra il gruppo dell'Istituto Italiano di Tecnologia di Genova coordinato da Monica Gori e l'unità dell'Istituto Gaslini guidata da Chiara Tacchino, è la prima parete d'arrampicata multisensoriale al mondo.
La parete, visivamente simile a quelle per l'arrampicata sportiva, sulla metà sinistra ospita 30 prese posizionate in modo speculare, dedicate al cosiddetto 'training di simmetria motoria', che consente di esercitare movimenti più grossolani. A destra, invece, le prese sono sistemate in maniera asimmetrica per favorire l'allenamento della pianificazione motoria, concentrandosi sui movimenti più fini. Ogni presa è composta da 6 sensori laser per stimolare il contatto con mani e piedi, 2 altoparlanti per diffondere i segnali audio e 8 Led per gli stimoli visivi.
L'alto contenuto tecnologico della parete consente di personalizzare il percorso di arrampicata da proporre calibrandolo in base al paziente, rendendo così l'esercizio una sfida stimolante, ma anche di monitorare i parametri di ogni sessione e di memorizzare i dati per valutare i progressi.
La scelta dell'attività sportiva è ricaduta sull'arrampicata poiché è una delle discipline sportive già utilizzate per la riabilitazione di pazienti con sclerosi multipla, ed è capace di coinvolgere tutto il corpo, migliorando forza, coordinazione, equilibrio e consapevolezza spaziale. Inoltre, l'arrampicata è un'attività molto motivante: il raggiungimento di un obiettivo, come una presa più alta, offre gratificazione immediata, promuovendo l'autostima e la resilienza, elementi fondamentali per la riabilitazione.
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