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Mazzi, il rap? Chi racconta solo la realtà ne diventa complice

Mazzi, il rap? Chi racconta solo la realtà ne diventa complice

"Gli artisti sentano la responsabilità. Confido nel festival"

SANREMO, 11 febbraio 2025, 16:29

Redazione ANSA

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"Io sono di una generazione che ha vissuto anni molto bui, oscuri, gli anni Settanta. Ero adolescente, non erano anni facili, un'epoca di grandi contrapposizioni sociali. Eppure in quagli anni abbiamo avuto a che fare con una generazione di artisti come Dalla, De Gregori e altri che, anziché limitarsi a commentare la fredda cronaca, hanno volato più alto". Lo sottolinea il sottosegretario alla Cultura, Gianmarco Mazzi, interpellato in sala stampa a Sanremo dai cronisti in merito alle polemiche sui testi sessisti e violenti del rap, con particolare riferimento a Tony Effe, in gara al festival.
    "Non si sono assuefatti alla realtà, hanno avuto un colpo d'ala, ci hanno aiutato a guardare più in alto, la luna, il sole, il cielo", aggiunge Mazzi. "Mi piacerebbe che gli artisti di oggi facessero questo, aiutassero anche loro i coetanei, sentissero questa responsabilità sociale e non si limitassero a constatare la realtà, perché altrimenti non aiutano la comunità ad affrontare certi problemi, ma ne diventano complici.
    "Ma confido in questo festival: non ho sentito le canzoni - sottolinea - ma da quello che mi dicono su alcuni nomi su cui c'è stata polemica c'è un segnale in quel senso".
   

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