"Fino alla sesta proposta ho
detto: no grazie. Poi, alla settima, ho sentito le insistenze
della Rai, l'affetto dei discografici, del mondo di Rai
Pubblicità. Alla fine mi hanno convinto. E poi avendo fatto i
miei tre festival quando mio figlio aveva uno, due e tre anni,
ho pensato che ora ha undici anni e magari un domani può essere
contento che il babbo ha fatto Sanremo". Lo dice Carlo Conti in
conferenza stampa ricordando come abbia accettato di tornare
alla guida di Sanremo.
"Per me - aggiunge - non è una sfida: i numeri di Amadeus
sono imbattibili, ha fatto un lavoro incredibile, con Fiorello
ha realizzato cinque festival straordinari, uno con la
difficoltà enorme dell'Ariston vuoto per il Covid. Mi sveglierò
alle 11 per chiedere gli ascolti. Spero di fare un prodotto
dignitoso, magari cercando di uguagliare i miei numeri, specie i
milioni di spettatori, perché intanto è cambiato l'Auditel, sono
cambiati gli orari, ogni sera abbiamo una partita contro...
Credo di non dover dimostrare niente, soprattutto a me stesso".
Riproduzione riservata © Copyright ANSA