E' stata affidata all'ingegnere Marco Mureddu la perizia che dovrà far luce sulle dinamiche dell'incidente che, lo scorso 9 luglio, ha ucciso Letizia Trudu, la bambina di 11 anni di Assemini colpita a morte dall'elica di uno yacht mentre nuotava nel mare di Santa Margherita di Pula, sulla costa sudoccidentale della Sardegna.
L'esperto in ingegneria nautica e norme della navigazione è stato incaricato dal sostituto procuratore del Tribunale di Cagliari Alessandro Pili, titolare del fascicolo aperto subito dopo la tragedia avvenuta a pochi metri dalla riva.
Dopo essersi tuffata col padre, poco dopo le 16, le eliche della barca su cui la bambina era salita poco prima l'hanno ferita mortalmente.
Inutili i soccorsi. Per il momento l'unico iscritto nel registro degli indagati resta il comandante, l'ex campione di windsurf Maurizio Loi. Era lui al timone dello yacht da 15 metri e, stando al racconto dei testimoni, aveva portato a fare un giro sia la bimba che il padre, amici di famiglia, oltre ad altre persone. Secondo quanto ricostruito in queste ore dagli investigatori della Guardia Costiera e dai carabinieri, in barca sarebbero saliti complessivamente in 14, alcuni minorenni accompagnati. Le testimonianze raccolte a caldo dagli inquirenti hanno confermato che Letizia, assieme al padre e alla sorellina di otto anni, si era tuffata per tornare a riva. Ancora non è chiara la distanza, ma chi ha visto ha spiegato che l'imbarcazione era vicina alla spiaggia per evitare che i bambini dovessero fare un lungo tratto a nuoto per tornare in riva. Così come non è ancora chiaro se i motori dello yacht fossero spenti o accesi, né come mai ad un certo punto la piccola sia stata risucchiata dall'acqua e dilaniata delle eliche che le hanno lasciato sul corpo ferite letali. Soccorsa dallo stesso Loi - che si è subito tuffato per aiutare il padre a riportare a riva la bimba - Letizia è morta poco dopo.
La perizia voluta dal pm punta a chiarire anche la ragione dell'allontanamento di Loi: una volta riportata a riva la bambina, il comandante sarebbe tornato a bordo per evitare che la barca andasse alla deriva e poi ripartito per riportare l'imbarcazione a Marina Piccola. La traversata di ritorno sarebbe durata circa due ore, col vento di maestrale a 30 nodi che rendeva difficile la navigazione e una tappa - anche questa da accertare - fatta per prelevare una persona nei pressi del vicino Forte Village.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA