Si profila un dimezzamento degli esuberi per la lavanderia industriale Clea di Olbia. Nel primo confronto con i sindacati, nella sede gallurese di Confindustria, l'azienda guidata da Gianni Iervolino ha ribadito l'attivazione della procedura di licenziamento collettivo per 139 dipendenti, ma ha prospettato una riduzione del numero degli esuberi, che passerebbero a 60-70 in tutto. Il prossimo round è fissato per lunedì 20 febbraio.
"A fronte di questo - riferisce Marino Bussu, della Filctem Cgil Gallura - abbiamo chiesto bilanci, numeri precisi degli esuberi e un piano industriale: documenti che ci consentiranno di affrontare un percorso volto, da parte nostra, a garantire un reddito minimo a questi lavoratori, impegnati in un settore che non è in affanno, anzi si trova in espansione. Abbiamo bisogno di capire - sottolinea il sindacalista - se l'azienda sia intenzionata ad abbandonare alcuni settori, come quello ospedaliero, per concentrarsi sull'alberghiero. E soprattutto se gli esuberi dichiarati siano strutturali o effetto della stagionalità di cui questo settore risente. Criticità - osserva Bussu - che può essere superata utilizzando alcuni istituti previsti dal contratto che ci consentirebbero di salvare la forza lavoro". Tra le proposte già sul tavolo, emerse nell'incontro della scorsa settimana con l'assessora regionale all'industria Maria Grazia Piras, ci sono la rimodulazione dell'orario di lavoro e la trasformazione dei contratti.
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