È in stato di agitazione il personale della Sanità sarda: lo hanno dichiarato unitariamente Fp Cgil, Fp Cisl, Uil Fpl dopo l'incontro con l'assessore regionale della Sanità Mario Nieddu e il direttore generale dell'assessorato Marcello Tidore. "Un incontro assolutamente inconcludente", secondo i segretari regionali di categoria Roberta Gessa, Massimo Cinus e Fulvia Murru che ora sollecitano "assunzioni a tempo indeterminato e il potenziamento del servizio sanitario con l'opportuno coordinamento tra ospedali e territorio e dei laboratori". I sindacati chiedono anche che "a tutti gli operatori sanitari impegnati in prima linea deve essere garantita la fornitura di adeguati e sufficienti dispositivi di protezione individuale".
"Non c'è stata una programmazione delle assunzioni di personale, non sono state predisposte per tempo le strutture ospedaliere da destinare ai pazienti affetti da Covid in previsione della seconda ondata - attaccano Fp Cgil, Fp Cisl, Uil Fpl - non sono stati rafforzati né la medicina territoriale né le Usca, non è stato fatto il tracciamento dei contatti: insomma, tutto ciò ha determinando la situazione gravissima che stiamo vivendo, con pazienti in fila per ore davanti ai Pronto Soccorso e pazienti sintomatici a casa senza nessun supporto, con ritardi inaccettabili nell'effettuazione dei tamponi e nella stessa comunicazione dei risultati che arrivano anche dieci giorni dopo".
Inoltre esprimono inoltre grave preoccupazione per i focolai nelle case di riposo "È evidente che non sono state applicate le misure di prevenzione necessarie a mettere al riparo le persone più deboli".
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