Contenti per la riapertura degli agriturismi. Ma ora bisogna fare i conti con i limiti dell'ordinanza regionale. Contestata da Cia Sardegna la misura che impone ai ristoratori 20 metri cubi d'aria per persona. Per il direttore dell'organizzazione di categoria, Alessandro Vacca, si tratta di "un provvedimento incomprensibile e ingiusto".
Dall'1 giugno hanno riavviato le attività i circa 870 agriturismi dell'isola. Con buoni riscontri, spiega la Cia. Le prenotazioni stanno arrivando e le strutture agrituristiche sono in grado di soddisfare le esigenze dei turisti garantendo prenotazioni flessibili e soggiorni in linea con tutte le prescrizioni previste per porre fine alla pandemia. "Gli agriturismi sardi oltre che per i servizi di ristorazione eccellono per la qualità dei tanti servizi erogati, e ora, pur nella difficoltà oggettiva di applicare le disposizioni regionali, gli imprenditori metteranno al centro della loro programmazione il criterio della flessibilità - chiarisce il direttore Vacca - assecondando le esigenze dei visitatori, senza necessità di annullare le prenotazioni già fatte".
"Anche per quanto riguarda gli arrivi dall'estero si spera di recuperare le perdite accumulate dall'inizio della pandemia - annuncia la Cia - Si prevede che i turisti stranieri saranno per lo più europei, visto che potranno entrare in Italia compilando il Passenger Locator Form senza obbligo di quarantena, mentre sarà più complicato, e in alcuni casi anche vietato, l'ingresso dei turisti provenienti dagli altri Paesi".
PD, SOLINAS CHIARISCA PRESCRIZIONI - Finisce al centro di un’interrogazione del Pd l’ordinanza di Christian Solinas sui metri cubi d’aria intesi come unità di misura per stabilire il limite massimo di clienti in un ristorante. “Ci aspettiamo che il governatore chiarisca quali siano gli studi scientifici alla base di queste indicazioni”, spiega il primo firmatario Piero Comandini. "Sarebbe infatti opportuno - sottolinea l'esponente dell'opposizione - ristabilire le semplici ma efficaci disposizioni in materia sanitaria di distanziamento personale, utilizzo delle mascherine ed igienizzazione con apposite soluzioni idroalcoliche delle mani, di disinfezione delle superfici e degli oggetti di qualsiasi esercizio o locale aperto al pubblico”.
Secondo il consigliere regionale dem, “tutto questo crea ulteriore confusione, incertezza e difficoltà ai ristoratori e ai gestori di piscine, centri termali, come se le difficoltà non fossero già abbastanza”. Tante le domande che si pongono gli addetti al valori, ricorda Comandini, che le elenca: “20 mc d’aria per ogni cliente quanti sono? Chi li misura? E il ricambio d’aria? Come si calcola un tasso di ricambio dell’aria non inferiore a 0,6?".
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