Centomila presenze, undici giorni di sport e musica con oltre 1.500 studenti in campo nelle 14 discipline sportive, oltre 30 artisti e 150 volontari, vera forza motrice del festival. Sono i numeri finali della nona edizione di Ateneika, dall'1 all'11 giugno al Cus Cagliari, con fulcro la Cittadella sportiva di Sa Duchessa.
Tra gli ospiti di quest'anno anche Lo Stato Sociale, Nesli, Meg, La Sad, Flaminio Maphia. Alle serate musicali si sono aggiunte due serate di calcio sul maxischermo: la finale di Champions tra Manchester City e Inter e la vittoriosa finale del Cagliari contro il Bari nei playoff di serie B. La facoltà di Medicina e Chirurgia ha conquistato il medagliere con 9 ori, 11 argenti e 8 bronzi superando i vincitori della scorsa edizione, la facoltà di Scienze Economiche Giuridiche e Politiche che si è piazzata al secondo posto (7 ori, 5 argenti, 4 bronzi). Sul gradino più basso del podio, Ingegneria e Architettura (5 ori, 5 argenti, 6 bronzi). Quarto posto per la facoltà di Scienze (4 ori, 3 argenti, 3 bronzo); quinta Studi umanistici (3 ori, 1 argento, 5 bronzi). Sesto posto per Biologia e Farmacia (1 oro, 1 argento, 1 bronzo).
Ateneika è stato anche il centro di numerose attività con i tornei sportivi per celebrare i 100 anni del liceo scientifico statale Antonio Pacinotti di Cagliari, il meeting di atletica leggera "Un sorriso per Sara", dedicato alla primatista sarda assoluta dei 100 ostacoli scomparsa nel 2014, la tappa sarda del Road Show Ttx. E poi i pomeriggi dedicati allo sport unificato della Special Olympics Italia Team Sardegna.
"Ateneika è un festival unico in Italia: una manifestazione ad ingresso gratuito con la musica di qualità, lo sport universitario e un grande spirito di comunità. Ci auguravamo questo successo e così è stato", commenta il presidente del Cus Cagliari, Marco Meloni. Soddisfatto anche il prorettore vicario con delega alla Sport, Gianni Fenu. "L'entusiasmo con il quale la nostra comunità studentesca e la cittadinanza hanno accolto l'edizione 2023 di Ateneika ci dimostrano - spiega - quanto lo sport sia un momento di condivisione imprescindibile da qualsiasi attività educativa ed accademica".
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