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Per le imprese sarde quasi mezzo miliardo di extracosti bancari

Per le imprese sarde quasi mezzo miliardo di extracosti bancari

Confartigianato, 'su Pmi caro-tassi più elevato d'Italia 11,9%'

CAGLIARI, 03 febbraio 2025, 11:59

Redazione ANSA

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Il caro-tassi e la stretta creditizia, nell'ultimo biennio, hanno travolto le imprese sarde con 483 milioni di euro di maggiori oneri bancari. E', infatti, la Sardegna la regione italiana dove prestiti alle piccole imprese costano di più. Con un Tae (tasso annuo effettivo) dell'11,9% registrato a giugno 2024, l'Isola apre la poco invidiabile classifica dei territori in cui i finanziamenti alle attività produttive di ridotte dimensioni sono quasi proibitivi.
    Al secondo posto la Calabria con l'11,43% mentre la Provincia di Bolzano è la meno cara con l'8,08%, contro una media nazionale del 9,15%. Va meglio alle aziende sarde medio-grandi il cui tasso arriva al 7,65%, contro un tasso nazionale medio del 6,33%.
    A questo si aggiunge la frenata dei prestiti alle piccole aziende crollati, tra giugno e settembre scorsi del 4,9% e del 3,4% per il totale delle imprese attive. Sul totale delle imprese artigiane la frenata è stata del 9,9%. E' questo, in sintesi, ciò che emerge dal rapporto dell'Ufficio Studi di Confartigianato Imprese Sardegna che, analizzando i dati della Banca d'Italia tra giugno 2022 e settembre 2024, ha rilevato come il tasso di interesse bancario attivo (TAE) pagato dal totale delle realtà isolane nel settembre scorso si sia attestato al 7,85%, in calo rispetto all'8,07% rilevato tre mesi prima. La media nazionale, in discesa anche questa, è passata dal 6,52% di giugno 2024 al 6,44% di settembre. L'Isola, per questo, occupa il terzo posto per costo del denaro per le attività produttive in Italia: prima la Calabria con 8,11%, ultima l'Emilia con 5,98%.
    Tra i vari settori, nelle costruzioni il TAE applicato alle imprese sarde è dell'8,51% (terzo posto dopo la Calabria con 9,63% e Valle d'Aosta con il 9,34% e una media nazionale del 7,42%); in questo settore si registra una frenata dei prestiti calati del 6,3% rispetto all'anno passato. Nei servizi per le attività isolane il tasso è dell'8,39% (Sardegna al quarto posto dopo Calabria con l'8,87% e una media nazionale del 6.58%); nel manifatturiero esteso anche qui Isola al quarto posto con un TAE al 6,72% (primo posto Molise al 7,20% e media nazionale al 6,05%).
    "Il lento, anzi lentissimo, riassorbirsi della bolla causata dall'extra-costo bancario mette ancora in difficoltà le attività produttive dell'Isola - commenta Giacomo Meloni, presidente di Confartigianato Imprese Sardegna - nonostante la Banca Centrale Europea abbia cominciato a ridurre i tassi, gli effetti tangibili sono ancora poco quantificabili. Nonostante le aziende abbiano reagito con vigore, dobbiamo ancora registrare la preoccupazione sia degli imprenditori, che hanno bisogno del credito per investire e crescere, sia dei cittadini, che hanno necessità di finanziamenti per pagare il mutuo e affrontare la vita di tutti i giorni - continua Meloni - la stretta ha rallentato le scelte di investimento delle imprese, frenando le transizioni green e digitale".
   

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