Sono state eseguite questa mattina
le autopsie, disposte dalla Procura di Tempio Pausania, sui
corpi di Lillo Satta e Maurizio Rossi, i due pescatori
amatoriali morti sabato 25 gennaio nel naufragio della loro
barca, finita contro gli scogli nelle acque davanti all'Isola
Rossa, nel nord Sardegna.
Secondo le prime indiscrezioni a causare la morte dei due
amici sarebbero strati i traumi riportati in seguito all'impatto
della barca contro gli scogli.
L'autopsia è stata eseguita dal medico legale Angela Seddaiu,
incaricata dalla Procura, e all'esame hanno partecipato come
consulenti di parte i medici legali Salvatore Lorenzoni, per la
famiglia Rossi, e Francesco Serra, per la famiglia Satta,
assistita, quest'ultima dall'avvocato Gabriele Satta.
Le salme dei due pescatori amatoriali sono state restituite
alle famiglie.
L'incidente in mare è successo la mattina di sabato 25
gennaio: la barca capovolta è stata avvistata dalla spiaggia e
due sub si sono avvicinati e hanno notato i due corpi, ormai
senza vita, intrappolati all'interno. Alle 12.40 è stato dato
l'allarme alla Capitaneria di Porto Torres e al 118. Sul posto
sono arrivati le motovedette della Guardia costiera, e i
sommozzatori dei vigili del fuoco che hanno estratto i corpi.
La barca è sotto sequestro e le indagini della Guardia
costiera cercano di ricostruire la dinamica dell'incidente. Lo
scafo presenta un profondo squarcio a prua, che testimonierebbe
l'impatto con gli scogli.
La Procura sta anche verificando come si sia mossa la
macchina dei soccorsi: alcune persone hanno dichiarato con dei
post sui social di aver avvistato da terra la barca capovolta
intorno alle 9.30 e di avere fatto una segnalazione alla
Capitaneria di porto.
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