Un incanto di bolle di sapone e giganteschi e scenografici fiori in tessuto. Attività creative e spensierate per far sognare a occhi aperti piccoli e adulti e allontanare per qualche attimo dalla sua mente preoccupazioni e ansie per la guerra che si combatte nel suo paese. Irina Kizlo, ucraina, da vent'anni in Sardegna, è una creatrice di meraviglie. Sui social conta quasi 50mila followers.
"Spirito artistico e fantasia sono propri della nostra terra", racconta con orgoglio all' ANSA. Le sue performance nelle piazze sarde evocano emozioni. Irina affascina con i suoi numeri dove sono protagoniste bolle di sapone sospese nell'aria e che formano girandole, figure tondeggianti e quadrate, lingue di fuoco. "La notte poi, lo spettacolo si fa più suggestivo, le sfere iridescenti si illuminano al buio coi colori dell'iride che si riflettono sulla superficie delle sfere di acqua saponata. Pochi ingredienti e un po' di inventiva", aggiunge l'artista mentre nel suo laboratorio crea grandi fiori di organza, chiffon, tulle, rose, margherite, anemoni. Sono sempre più richiesti per decorare interni o sale per l'organizzazione di feste e cerimonie, dai compleanni ai matrimoni, sfilate di moda, vetrine dei negozi.
"Il materiale lo faccio arrivare dall'Ucraina, così posso dare una piccola mano alla mia terra assediata da una guerra assurda - spiega Irina - Gli abiti li cuciono le sarte ucraine, io mi aggiorno di continuo attraverso le masterclass con le donne del mio paese, maestre di quest'arte, mi insegnano sempre nuove tecniche e nuove forme". Il suo paese lo ha lasciato "dopo il crollo dell'Unione Sovietica, come tanti altri in cerca di un futuro più stabile - rievoca -. Ho scelto la Sardegna, terra meravigliosa e il suo mare. Ho lavorato sodo, poi mi sono costruita, pian piano e a fatica, il mio percorso professionale. Ho incontrato anche l'amore, mio marito è di Berchidda, dove viviamo, mi dà una grossa mano nel mio lavoro".
Il pensiero però, ritorna alla sua terra. "Allo scoppio del conflitto - ricorda Irina - non riuscivo a trovare pace, sapendo che la mia famiglia, i miei amici, erano sotto costante attacco. Così sono partita da sola per riabbracciarli. Ho pianto davanti alle città ferite. Ho vissuto con loro l'angoscia, il suono delle sirene e le app sugli smartphone che avvertono quando correre nei bunker. Poi, quando la situazione si è un po' stabilizzata, siamo tornati con mio marito, e abbiamo visitato le cittadine nel pressi di Kyiv, che erano state attaccate nei primi giorni dell' invasione russa. Siamo rimasti incantati davanti al murale di Banksy sulla facciata di un edificio bombardato ", racconta mentre, nel frattempo, arriva una richiesta per una festa di compleanno.
"Il mio lavoro mi dà tante gratificazioni - confessa - e mi aiuta anche a distogliere il pensiero dal dramma che stanno vivendo i miei connazionali. L'Ucraina soffre per i continui bombardamenti. Il mio cuore è gonfio di dolore per il mio popolo, per la mia terra". Le sue esibizioni ricche di allegria diventano allora per Irina l'occasione di nutrirsi di speranza: "Quando vedo le bolle di sapone che si liberano nell'aria, come sogni ad occhi aperti, esprimo il desiderio che questa guerra possa cessare e che i bambini ucraini possano vivere felici". Tra i suoi abiti di scena uno l'ha dedicato al suo paese. "Ha i colori della nostra bandiera, giallo e blu. Lo indosso con orgoglio, sognando la pace nella mia terra, ricca di storia, bellezza e cultura: la nostra terra".
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