La giunta regionale della
Sardegna apre un nuovo fronte di lotta con lo Stato e presenta
ricorso al tribunale civile di Cagliari contro il ministero
dell'Economia e delle finanze e la presidenza del Consiglio dei
ministri per i mancati introiti della Regione dalle quote di
compartecipazione ai tributi erariali, a partire dal 2010, che
ammontano a un miliardo e 720 milioni di euro. Lo ha annunciato
il vicepresidente e assessore del Bilancio Giuseppe Meloni,
durante l'audizione nella commissione del Consiglio regionale.
"Si tratta di decurtazioni illegittime operate dallo Stato.
La speranza è che la questione si risolva prima con un accordo
soddisfacente per la Sardegna. Lo Stato finora, pur riconoscendo
il debito, ha avanzato una proposta irricevibile", ha spiegato
Meloni ai commissari. L'ipotesi, prospettata dal ministro
Giancarlo Giorgetti, prevede un'intesa per il pagamento alla
Regione di 800 milioni di euro spalmati in 10 anni: "E' meno
della metà delle somme dovute - ha detto l'assessore - la
proposta di un piano decennale non è accettabile. Noi abbiamo
chiesto di poter avere almeno un miliardo e 300milioni. Lo Stato
non ha accettato e per questo abbiamo presentato ricorso in
tribunale".
Meloni ha ricostruito la vicenda: i mancati introiti coprono
un arco di 15 anni (dal 2010 al 2024) con saldi negativi
crescenti. Fino al 2019 le decurtazioni erano inferiori ai 100
milioni di euro, poi la crescita esponenziale. Il primo allarme
è del 2021 con il prelievo da parte dello Stato di 146 milioni.
Cifre lievitate negli anni successivi: 256 milioni nel 2022, 454
nel 2023 e 385 nel 2024. "Si tratta di risorse vitali per il
nostro bilancio - ha sottolineato Meloni - senza quei soldi è
difficile chiudere una manovra finanziaria".
La Regione andrà avanti nell'azione legale, forte delle
previsioni dello Statuto in materia fiscale (articolo 8) che
assegnano alla Sardegna una quota fissa del gettito di alcuni
tributi erariali. "Rileviamo una disparità di trattamento
rispetto alle altre Regioni - ha concluso l'assessore -
nessun'altra ha subito decurtazioni di questa portata. Chiediamo
ai giudici di accertare il nostro diritto a ricevere
integralmente le quote di compartecipazione dovute".
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