"A oggi non c'è nessun
cortocircuito, nessun ingorgo perché le due leggi non si
incrociano". Giuseppe Meloni, assessore del Bilancio e vice
presidente della Giunta guidata da Alessandra Todde, non teme
alcuna sovrapposizione dei tempi di discussione, in Consiglio
regionale, sulle due norme chiave che in queste settimane stanno
impegnando l'esecutivo e l'assemblea di via Roma: il disegno di
legge 40 della Giunta sulla riorganizzazione del sistema
sanitario e la Manovra finanziaria da dieci miliardi approvata
in Giunta a fine gennaio.
Il ddl sulla sanità è alle battute finali: oggi è terminato
il ciclo di audizioni con i direttori generali delle Asl 1 e 8 e
ora la commissione procederà all'esame del testo in attesa della
presentazione del già annunciato emendamento che dovrebbe
modificare integralmente, se non sostituire, il testo. Poi, dopo
i pareri delle commissioni e del Consiglio delle Autonomie
locali, che avrà 15 giorni di tempo per esprimersi, potrà avere
il via libera della sesta commissione ed entrare in Aula.
Nessuna sovrapposizione con la Manovra finanziaria, secondo
il vice presidente Meloni, anche perché il documento di Bilancio
non è ancora arrivato al Consiglio regionale, motivo per il
quale dovrà essere approvato un ulteriore mese di esercizio
provvisorio, durante il quale la Regione può spendere le risorse
in dodicesimi: per la prima volta nella storia dell'Autonomia
regionale, infatti, prima ancora di essere trasmesso
all'Assemblea, il disegno di legge sul Bilancio dovrà passare il
vaglio del collegio dei revisori dei conti. L'organismo è nato
sul finire della scorsa legislatura con la legge 7 del 23
ottobre 2023, in ottemperanza della normativa nazionale, ed è la
prima volta che opererà su una Manovra finanziaria. I tre
componenti Simone Paoloni, Lorenzo Giuseppe Pietro Moretti e
Margherita Molinari sono stati nominati con una delibera dello
scorso 23 febbraio, a pochi giorni dalle elezioni regionali.
Un passaggio che allunga i tempi sull'iter dal documento di
Bilancio, il collegio ha infatti 15 giorni per esprimere il
parere obbligatorio preventivo, che consiste in un motivato
giudizio di congruità, coerenza e attendibilità delle previsioni
del Bilancio. Nelle previsioni più ottimistiche dunque la
Manovra non arriverà in Consiglio prima del 20 febbraio per
cominciare il suo iter nei parlamentini competenti, oltre che
nella commissione Bilancio.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA