In Sardegna la prima proposta risaliva al 2023, poi il cambio alla guida della Regione e a pochi mesi dall'insediamento della nuova maggioranza M5s-Pd guidata da Alessandra Todde, a novembre 2024, la nuova presentazione in conferenza stampa alla presenza di Marco Cappato, tesoriere dell'associazione Luca Coscioni, che promuove il testo 'Liberi subito' sul fine vita e il suicidio assistito.
Presenti il presidente del Consiglio regionale e ancora segretario del Pd, Piero Comandini, e di tutti i capigruppo del campo largo, con le due presidenti, entrambe Pd, due commissioni competenti (Sanità e Lavoro), Carla Fundoni e Camilla Soru.
"La Sardegna farà da apripista in Italia sulla legge per il fine vita, ai primi del 2025 sarà approvata", era stato l'impegno preso da tutti. Ma, il Consiglio tra questione aree idonee per le rinnovabili, caso decadenza della presidente Todde e ora sanità e finanziaria, non ha ancora nemmeno cominciato l'iter in commissione Sanità cui è stata assegnata il 15 novembre scorso. Adesso, invece, è stata la Toscana ad approvare la prima legge in Italia.
Associazione Coscioni, 'si avvii iter legge al più presto'
"La Toscana è la prima regione in Italia ad approvare la proposta di legge Liberi subito promossa dall'Associazione Luca Coscioni, che mira a dare attuazione alla sentenza della Corte costituzionale sul caso Cappato - Dj Fabo", definendo ruoli, procedure e tempi del Servizio Sanitario per verificare le condizioni e le modalità di accesso alla morte medicalmente assistita. In Sardegna, la proposta di legge è stata depositata nel novembre 2024, con il sostegno dei gruppi di maggioranza in Consiglio Regionale, che in quella occasione avevano preannunciato che la legge sarebbe stata votata come primo provvedimento dell'anno, dopo il bilancio. Ad oggi però non è stato iniziato l'esame del provvedimento". Lo ricordano, in una nota, l'associazione Coscioni, Cellula Sardegna e Cellula Coscioni Cagliari. "Siamo consapevoli della situazione politica particolare che sta vivendo Regione Sardegna, ci auguriamo però che la conseguenza non sia quella di bloccare la legge 'Liberi subito - si legge nel comunicato - Chiediamo dunque che sia avviata al più presto la discussione nel Consiglio regionale della Sardegna per offrire a ogni cittadino le stesse garanzie e diritti, affinché il riconoscimento della dignità personale non resti un diritto esistente solo sulla carta, ostaggio di ostacoli burocratici e boicottaggi, ma diventi una realtà per l'intera comunità".
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