Il Consiglio dei ministri, su proposta del ministro per gli Affari regionali e le autonomie Roberto Calderoli, ha esaminato quindici leggi delle regioni e delle province autonome e ha quindi deliberato di impugnare la legge della Regione Sardegna del 31 gennaio 2025, su 'Modifiche all'articolo 1 della legge regionale n. 5 del 2023 in materia di assistenza primaria', in quanto alcune disposizioni in materia di ordinamento civile, "eccedendo dalle competenze statutarie e ponendosi in contrasto con la normativa statale, violano l'articolo 117, secondo comma, lettera l), della Costituzione".
Lo riferisce il comunicato di Palazzo Chigi al termine della riunione.
La norma prevede che i "medici in quiescenza che abbiano aderito ai progetti aziendali di assistenza primaria e continuità assistenziale, anche con contratti libero professionali, laddove non sia garantita la completa copertura delle cure primarie, per assicurarne le medesime funzioni, per le sole attività e limitatamente ai pazienti degli ambiti territoriali riferibili ai predetti progetti, sino all'espletamento delle nuove procedure di assegnazione delle sedi di assistenza primaria e continuità assistenziale e comunque entro e non oltre il 30 giugno 2025"
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