Il presidente del Cda della
Sfirs, nominato nel 2019 e tuttora in carica per effetto di una
proroga del settembre 2022, Tonino CHironi, è stato condannato
dalla Corte dei conti, Sezione giurisdizionale per la Regione
Sardegna,a pagare, a titolo di risarcimento di danno, a favore
della finanziaria regionale la somma di 266.538 euro, oltre
rivalutazione monetaria e interessi legali.
Secondo quanto si legge nel documento dei giudici, "Chironi è
stato nominato dalla Regione Autonoma della Sardegna - socio
unico della società in house Sfirs s.p.a. - presidente del
Consiglio di amministrazione della società medesima, in
violazione del divieto di conferire a soggetti già lavoratori
privati o pubblici collocati in quiescenza incarichi
dirigenziali o direttivi o cariche in organi di governo degli
enti e società controllati e, far data dal suo pensionamento (1
gennaio 2021), ha percepito compensi per la carica presidente
del Consiglio di amministrazione della società in house Sfirs
s.p.a. per euro 266.538,00, in violazione del suddetto divieto".
La sentenza. 50/2025 è stata depositata in cancelleria il 24
marzo.
"A seguito del pronunciamento della Corte dei Conti
sull'operato del presidente della Sfirs, Tonino Chironi, le
strutture della Regione stanno verificando tutti gli aspetti
giuridici concernenti la vicenda e l'operato del presidente fino
a questo momento. Si ritiene altresì estremamente opportuna la
valutazione di un passo indietro da parte del dottor Chironi"
commentano, in una nota, la presidente della Regione, Alessandra
Todde, e l'assessore del Bilancio e Programmazione, Giuseppe
Meloni.
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