"Antonella Ruggiero? Una grande
maestra nel canto, con la sua voce divina e un'elevata
estensione vocale, e nella vita". Non nasconde la grande
emozione la cantautrice sarda che da tempo vive a Varese, Simona
Salis. Nel singolo "Sono stata", dall'11 aprile in radio e in
digitale, duetta con l'eclettica e celebre artista.
Prodotto da Ivan Ciccarelli in collaborazione con Silvio
Masanotti e distribuito da Pirames International, il brano
anticipa il lancio del nuovo album di Salis, in cui enfatizza il
forte legame con la Sardegna, con la sua lingua e la sua
cultura. Un'apertura anche a sonorità contemporanee, in un
viaggio tra i generi e i luoghi. "Con Antonella c'è un legame
che dura da vent'anni - racconta all'ANSA Simona Salis - ho
aperto diversi suoi concerti, l'ultimo il Summer Festival di
Varese, città che mi ha adottata e accolta. Per me è un grande
onore collaborare con un'artista di tale caratura, che peraltro
da parte di madre ha origini sarde, e spero che mi porti
fortuna".
Nel singolo si intrecciano il sardo e l'italiano. "Quando a
settembre le ho inviato la stesura del brano per chiederle se le
sarebbe piaciuto un duetto con me, ho atteso la risposta
arrivata dopo una settimana. Il brano le è piaciuto e mi ha dato
una grandissima gioia". Ha iniziato a 12 anni a scrivere canzoni
Simona Salis. "Le prime le ho composte sotto l'albero di fico, a
Selargius, dove sono cresciuta. I testi allora erano perlopiù in
italiano e in inglese. Avevo bisogno di esplorare nuovi
orizzonti al di là del mare - racconta - poi ho sentito dentro
di me il richiamo della mia terra d'origine. Nel 2006 ho
prodotto il mio primo disco in sardo. Una lingua che ti permette
di dar vita a sonorità profonde, sembra che arrivino da un mondo
antico".
Il testo della canzone, ispirata alla poesia di Mariangela
Gualtieri "Sono stata una ragazza nel roseto" esplora l'identità
non come un concetto fisso, ma come un processo in continua
evoluzione. Finalista al premio Tenco, insegnante di canto,
Salis si esibisce da anni sui palchi in Italia e in Europa.
"Ascolto musica a tutto raggio - aggiunge la cantautrice - mi
faccio cullare dalle varie culture ed etnie. Ma quando ho
sentito la voce di Maria Carta e poi anche quella di Elena
Ledda, ho compreso che la strada che voglio percorrere è quella
della world music di matrice sarda. Varese non è certo così
lontana dalla Sardegna, ma dentro di me sento il grande
desiderio di portare la mia musica su un palco nella mia terra
d'origine, per portare quelle sonorità e quella parola che,
cantata in sardo, acquisisce un tocco magico".
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