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La Sardegna dice no a 'delega in bianco' al governo sul nucleare

La Sardegna dice no a 'delega in bianco' al governo sul nucleare

Campo largo compatto. Todde, 'Regioni scavalcate'

CAGLIARI, 02 maggio 2025, 22:50

Redazione ANSA

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>>>ANSA/NUCLEARE, OK ALLA CARTA DELLE AREE IDONEE A OSPITARE SCORIE - RIPRODUZIONE RISERVATA

>>>ANSA/NUCLEARE, OK ALLA CARTA DELLE AREE IDONEE A OSPITARE SCORIE - RIPRODUZIONE RISERVATA

No alle imposizioni dello Stato sul nucleare, no alla "delega in bianco che vuole il governo da parte delle Regioni". È la "posizione politica univoca" della Regione Sardegna scaturita dall'ultimo vertice di maggioranza del campo largo. La presidente Alessandra Todde ha convocato tutti i capigruppo insieme agli assessori Rosanna Laconi dell'Ambiente, Emanuele Cani dell'Industria, Francesco Spanedda dell'Urbanistica, Armando Bartolazzi della Sanità e Ilaria Portas, titolare della Cultura, e al presidente del Consiglio regionale Piero Comandini.
    Sul tavolo il disegno di legge di "Delega al governo in materia di energia nucleare sostenibile", su cui anche la Sardegna deve esprimere un parere. "Si tratta di una delega in bianco, che taglia tutte le prerogative delle Regioni in materia di energia - denuncia la governatrice -. Ciò vale a maggior ragione per la Sardegna che, come regione a Statuto speciale, ha competenza primaria sull'Urbanistica. Una legge amplissima e onnicomprensiva che va dalla costruzione delle centrali alla ricerca, dalle ricadute sanitarie a quelle sul piano urbanistico e paesaggistico".
    Per Todde, il testo "interviene in modo subdolo anche sulle energie rinnovabili e soprattutto arriva da un governo che da un lato spinge sull'autonomia differenziata e qui invece, al contrario, vuole accentrare ogni potere e competenza a livello nazionale su un tema così importante come quello energetico e in particolare sul nucleare".
    Concordi tutti i partiti di maggioranza sul fatto che la Sardegna "non può accettare che a livello centrale venga deciso se, come e dove inserire il nucleare tra le strategie energetiche, non certo per preclusioni ideologiche o per opportunità politica, ma perché la tecnologia attualmente disponibile non dà abbastanza garanzie, visto che i cosiddetti impianti di quarta generazione non esistono e quelli attuali implicano ancora la produzione di scorie nucleari".
    La questione sarà ulteriormente approfondita in un incontro tecnico con i consiglieri regionali del campo largo per illustrare la legge delega e il suo iter.
   

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