L'ex amante e dipendente di
Rosario Basile, ex presidente della Ksm finito sotto inchiesta
per minacce e violenza privata nei confronti della donna,
presenta ora il conto al titolare della società di vigilanza
privata. Valentina Giunta, persona offesa nell'indagine penale,
pretende 300 mila euro e il riconoscimento del figlio avuto
dalla relazione. La somma costituirebbe il prezzo della
transazione per chiudere il procedimento civile per
l'attestazione di paternità e quello intrapreso davanti al
giudice del lavoro in seguito al licenziamento subito dopo la
gravidanza.
La vicenda parte a settembre scorso quando l'uomo va ai
domiciliari dopo la denuncia dell'ex amante. Secondo Giunta,
l'uomo d'affari palermitano avrebbe organizzato un piano per non
riconoscere il bimbo nato dalla loro storia e l'avrebbe anche
licenziata. La donna, oltre alle vie penali, però, chiede a
Basile 300 mila euro per chiudere il processo civile e quello di
lavoro.
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