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Catania, sequestrati beni per 1,5 milioni ad un boss del clan Cappello

Catania, sequestrati beni per 1,5 milioni ad un boss del clan Cappello

Anche una casa 'riccamente arredata'

CATANIA, 27 ottobre 2017, 15:03

Redazione ANSA

ANSACheck

Sequestrata casa con arredi d 'oro - RIPRODUZIONE RISERVATA

Sequestrata casa con arredi d 'oro - RIPRODUZIONE RISERVATA
Sequestrata casa con arredi d 'oro - RIPRODUZIONE RISERVATA

La polizia di Stato a Catania ha sequestrato beni per un valore di un milione e mezzo di euro ritenuti riconducibili a un presunto elemento di spicco del clan Cappello, responsabile, secondo l'accusa, di "numerosi e gravi episodi delittuosi". Il provvedimento, scaturito su una proposta del questore di Catania, Giuseppe Gualtieri, accolta dalla sezione misure di Prevenzione del Tribunale, è stato eseguito da personale della squadra mobile e della Divisione anticrimine. Sigilli sono stati posti a un'azienda di trasporti, automezzi e a appartamenti "riccamente arredati".

Il sequestro ha interessato il patrimonio di Mario Strano, pregiudicato di 52 anni, da tempo detenuto e più volte sottoposto a misure di prevenzione personali e patrimoniali, appartenente alla cosca mafiosa "Cappello- Carateddi". E' il fratello dei pregiudicati Giuseppe, Marco, Claudio e, soprattutto, di Alessandro Strano, già organizzatore di un gruppo legato al clan Santapaola con a carico condanne definitive per associazione mafiosa. Sigilli sono stati posti anche ad appartamenti trovati con arredi molto ricchi e sfarzosi con pareti a foglie dorate ed elementi di elevato pregio. 

Di Mario Strano hanno parlato diversi collaboratori di giustizia e risulta significativo il ritratto ricostruito da Gaetano D'Aquino il quale, oltre a rappresentarlo come personaggio di spicco legato alle attività delle estorsioni e degli stupefacenti nel quartiere Monte Po, lo definiva "uomo d'onore" per volere di Sebastiano u Carateddu. I collaboratori di giustizia raccontano del passaggio di Mario Strano dal clan Santapaola al clan Cappello-Carateddi a partire dal 2009, quando avrebbe addirittura suggerito al boss Iano Lo Giudice le vittime santapaoliane da uccidere.

Strano è stato arrestato da agenti della questura di Palermo, per la violazione della sorveglianza speciale: era stato rintracciato presso l'hotel "Torre Normanna" di Altavilla Milicia, dove stava trascorrendo un periodo di vacanze con i familiari per ferragosto. Sequestrati tre appartamenti arredati in maniera sfarzosa con pareti a foglie dorate ed elementi di elevato pregio, 18 veicoli, e una società a responsabilità limitata semplificata a socio unico, intestata alla figlia di Mario Strano che opera nel settore dei trasporti conto terzi, e numerosi rapporti finanziari.
   

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