"Prof!", del drammaturgo belga Jean Pierre Dopagne, andrà in scena da giovedì 10 a sabato 12 gennaio, alle ore 21.15, al Teatro Libero, che lo produce, "Prof!". Lo spettacolo è tradotto da Antonella Questa e diretto da Alberto Giusta. Il testo viene per la prima messo in scena a Palermo, con l'interpretazione di Massimo Rigo. "Uno dei mali della nostra società - dice il regista - è la profonda superficialità con cui ci occupiamo degli esseri umani e delle vicende che li riguardano. Ci fermiamo all'apparenza delle cose e non ci innamoriamo della possibilità, invece, di andarci a fondo. Uno è così e basta, ci diciamo; ma non indaghiamo sui motivi per cui quel qualcuno è arrivato ad essere così". "Il Prof di Dopagne - prosegue Giusta - analizza e denuncia i pericoli di una esistenza che non preveda la curiosità, intesa anche come passione per gli esseri umani".
E allora come è possibile essere "prof" quando le regole del gioco non esistono più? Quando ci si trova davanti l'arroganza dei genitori e il menefreghismo maleducato ed insolente degli studenti? "Il Professore, del quale non conosciamo il nome, - prosegue - si trova sul palcoscenico a raccontare la sua storia in seguito ad una decisione dei ministeri di Giustizia e di Pubblica Istruzione. Sembrerebbe non esservi nulla di strano in questo, potrebbe apparire come un'operazione ministeriale per promuovere qualcosa sulla sicurezza a scuola, sul bullismo o qualcosa del genere ma la presenza del Ministero della Giustizia ha un'altra motivazione" Saremo guidati dal professore attraverso un viaggio lungo quasi tutta la sua vita: "dagli insegnamenti di suo padre, all'insegnante grazie al quale imparerà ad amare la letteratura, la passione e l'entusiasmo di quando inizierà ad insegnare, la rassegnazione e lo squallore che hanno ormai pervaso i suoi colleghi, la sfacciataggine degli studenti, lo stridore assordante tra la bellezza della letteratura e del teatro - sue grandissime passioni - e la maleducazione dei ragazzi. La contrapposizione tra l'allegra routine della sua famiglia e i suoi tormenti sempre più predominanti, fino a quando un giorno..."
Riproduzione riservata © Copyright ANSA