Un menù come ai tempi di guerra a
conclusione del dibattito su un libro ambientato sul crinale
degli anni Quaranta tra la Sicilia e il Piemonte. Il giornalista
siciliano Antonio Ortoleva presenta domani, mercoledì 6 ottobre,
alle 18 il suo "Non posso salvarmi da solo", Navarra Editore (12
euro), da pochi giorni in libreria, presso la Masseria Bannata,
una tenuta d'epoca oggi agriturismo alle porte di Piazza
Armerina (sulla statale 117bis), azienda specializzata nel
coniugare l'accoglienza turistica con le iniziative culturali
d'avanguardia. Accanto all'autore, Nietta Bruno, la padrona di
casa, e il giornalista e scrittore Concetto Prestifilippo. La
serata sarà completata da una cena-degustazione ispirata ai cibi
poveri sperimentati durante i dolorosi anni della seconda guerra
mondiale.
"Non posso salvarmi da solo" è un reportage storico sulle orme
di un ragazzo delle Madonie, Giovanni Ortoleva di Isnello,
partigiano garibaldino per caso ed eroe civile per scelta,
quando rifiuta l'offerta del compaesano comandante dei fascisti
di imboscarsi in camicia nera per sfuggire alla morte. Sarà
torturato e fucilato assieme ai suoi diciannove compagni
catturati nel Biellese, lui unico meridionale del gruppo. La sua
storia di lucente solidarietà umana venne poi rivelata
dall'unico sopravvissuto. Lungo il percorso narrativo vengono
accostati personaggi e vicende trascurate dalla storia, come la
trattativa con la mafia dopo lo sbarco, la Sicilia regione
martire del '43 per vittime civili, il professore guerrigliero
Antonio Canepa e le memorabili pagine della Resistenza
piemontese al fascismo: con una tesi di fondo, la lotta per la
Liberazione fu storia nazionale con la partecipazione massiccia
dei giovani del Sud.
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