/ricerca/ansait/search.shtml?tag=
Mostra meno

Se hai scelto di non accettare i cookie di profilazione e tracciamento, puoi aderire all’abbonamento "Consentless" a un costo molto accessibile, oppure scegliere un altro abbonamento per accedere ad ANSA.it.

Ti invitiamo a leggere le Condizioni Generali di Servizio, la Cookie Policy e l'Informativa Privacy.

Puoi leggere tutti i titoli di ANSA.it
e 10 contenuti ogni 30 giorni
a €16,99/anno

  • Servizio equivalente a quello accessibile prestando il consenso ai cookie di profilazione pubblicitaria e tracciamento
  • Durata annuale (senza rinnovo automatico)
  • Un pop-up ti avvertirà che hai raggiunto i contenuti consentiti in 30 giorni (potrai continuare a vedere tutti i titoli del sito, ma per aprire altri contenuti dovrai attendere il successivo periodo di 30 giorni)
  • Pubblicità presente ma non profilata o gestibile mediante il pannello delle preferenze
  • Iscrizione alle Newsletter tematiche curate dalle redazioni ANSA.


Per accedere senza limiti a tutti i contenuti di ANSA.it

Scegli il piano di abbonamento più adatto alle tue esigenze.

Mafia: associazioni, non ridare Casa Felicia a Badalamenti

Mafia: associazioni, non ridare Casa Felicia a Badalamenti

Associazioni, cavillo burocratico toglie fiducia nello Stato

PALERMO, 04 marzo 2022, 18:17

Redazione ANSA

ANSACheck

- RIPRODUZIONE RISERVATA

- RIPRODUZIONE RISERVATA
- RIPRODUZIONE RISERVATA

"Dare a Leonardo Badalamenti, figlio di don Tano, le chiavi di 'Casa Felicia', sarebbe una grande sconfitta per Cinisi, per le giovani generazioni e per chi ha sacrificato la vita nella lotta alla mafia. Casa Felicia è stata confiscata a Gaetano Badalamenti, boss di Cosa nostra mandante dell'omicidio di Peppino Impastato, e assegnata nel 2010 al Comune di Cinisi dall'Agenzia nazionale per i beni confiscati. Da rudere, fu ristrutturata con quasi 400 mila euro di fondi europei. Adesso, dopo più di dieci anni, la confisca è stata revocata". Lo dicono in una nota l'Associazione Casa Memoria Felicia e Peppino Impastato. il Centro Impastato - No mafia memorial, l'associazione Peppino Impastato, commentando la restituzione del bene alla famiglia del boss il prossimo 26 aprile. "Se c'è stato un 'errore' vogliamo capire chi ne ha la responsabilità, anche perché - aggiunge la nota - questo ha determinato la spesa di molti soldi pubblici. Leonardo Badalamenti nell'agosto del 2020, con la scusa di rivendicare un suo diritto, aveva rotto le serrature di questo immobile - spiegano le associazioni - per appropriarsene con la forza.
    Pochi giorni dopo fu arrestato dalla Dia su un mandato di cattura internazionale emesso nel 2017 dall'autorità giudiziaria di Barra Funda (Brasile) per traffico di stupefacenti e falsità ideologica. Nel maggio 2021 gli fu negata l'estradizione in Brasile, seguì la scarcerazione. A gennaio 2021 Il Comune ha dato a Casa Memoria Impastato la gestione del bene, che da allora è stato visitato da centinaia di giovani. Poi l'improvvisa notizia arrivata al Comune di Cinisi con sole 24 ore di anticipo: l'Agenzia nazionale dei beni sequestrati alla criminalità organizzata aveva notificato la revoca della confisca e le operazioni di immissione in possesso erano fissate per il 25 febbraio, appuntamento rinviato al 29 aprile". Il Comune, con una delibera, ha dichiarato la volontà di mantenere la proprietà e il possesso del bene e di avvalersi della facoltà della restituzione per equivalente. "Per quanto ci riguarda, dichiariamo l'intenzione di porre in atto la nostra resistenza - concludono le associazioni - affinché questo bene non ritorni a Leonardo Badalamenti".
   

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

Da non perdere

Condividi

O utilizza