LA MALAGRAZIA - BALLATE (DELLE)
DISTURBANTI (A&B EDITRICE; 14 EURO)
E' in libreria la raccolta composta da ballate e poesie,
della scrittrice siciliana Margherita Ingoglia, che racconta la
donna nel tempo e nei suoi percorsi storici e personali. La
donna in rapporto con il proprio corpo, con la maternità, la
sterilità, la fecondazione assistita, La donna in relazione al
maschile - che è in sé e fuori da sé - con il quale deve
condividere se stessa e le relazioni sociali. Sono i corpi, i
protagonisti del libro: "maschili, femminili, singolari o
plurali" e inquieti, che non si riconoscono nelle categorie
sessuali prescritte e convenzionali, non sanno in quale forma
esistere e, per questo, si avvertono estranei.
Con una sottile ironia, Margherita Ingoglia ripercorre un
sentimento femminile, storico e contemporaneo, costretto a fare
i conti con una genesi millenaria che l'ha vista antagonista di
un maschile che ne ha alterato l'immagine e la morfologia di
donna libera, impedendole di essere.
"Io sono" è infatti la voce che permea l'intero testo poetico,
prima e singolare, di un tempo però coniugato non solo al
presente; l'eco dell'io sono - come imperativo di esistenza- si
dirama nell'intera raccolta poetica, battezzata dalla prefazione
dello scrittore e traduttore bolognese, Ariase Barretta e della
scrittrice e studiosa catanese, Marinella Fiume.
Le "disturbanti ", come suggerisce il titolo dell'opera,
inclini alla 'malagrazia' sono voci di donne che nel tempo hanno
saputo ribellarsi a certi diktat barbari, violenti e arcaici,
tuttavia non ci si può non chiedere in quale modo la libertà
senza catene conquistata a forza dalle donne sia una realtà
concreta: la donna è veramente libera o ancora risente di certe
catene patriarcali e immorali, legati alla tradizione e
all'onore?
Margherita Ingoglia vive a Palermo, dove insegna nelle scuole
secondarie superiori. Giornalista pubblicista, ha pubblicato due
raccolte di poesie: Aldebaran (2006) e …e il corpo fu oltraggio!
(2013).
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