/ricerca/ansait/search.shtml?tag=
Mostra meno

Se hai scelto di non accettare i cookie di profilazione e tracciamento, puoi aderire all’abbonamento "Consentless" a un costo molto accessibile, oppure scegliere un altro abbonamento per accedere ad ANSA.it.

Ti invitiamo a leggere le Condizioni Generali di Servizio, la Cookie Policy e l'Informativa Privacy.

Puoi leggere tutti i titoli di ANSA.it
e 10 contenuti ogni 30 giorni
a €16,99/anno

  • Servizio equivalente a quello accessibile prestando il consenso ai cookie di profilazione pubblicitaria e tracciamento
  • Durata annuale (senza rinnovo automatico)
  • Un pop-up ti avvertirà che hai raggiunto i contenuti consentiti in 30 giorni (potrai continuare a vedere tutti i titoli del sito, ma per aprire altri contenuti dovrai attendere il successivo periodo di 30 giorni)
  • Pubblicità presente ma non profilata o gestibile mediante il pannello delle preferenze
  • Iscrizione alle Newsletter tematiche curate dalle redazioni ANSA.


Per accedere senza limiti a tutti i contenuti di ANSA.it

Scegli il piano di abbonamento più adatto alle tue esigenze.

Giudici Riesame, postino Messina Denaro conosceva sua identità

Giudici Riesame, postino Messina Denaro conosceva sua identità

Depositate motivazioni che confermano carcere per Bonafede

PALERMO, 05 aprile 2023, 17:25

Redazione ANSA

ANSACheck

- RIPRODUZIONE RISERVATA

- RIPRODUZIONE RISERVATA
- RIPRODUZIONE RISERVATA

"Non v'è dubbio che le condotte realizzate da Bonafede abbiano di fatto consentito a Messina Denaro di sottrarsi sia all'esecuzione delle pene definitivamente irrogategli per numerosi efferati delitti, sia a eludere le investigazioni dell'autorità in ordine alla persistente condotta direttiva organizzativa dell'associazione mafiosa Cosa nostra, operante nella provincia di Trapani, posta in essere dallo stesso Messina Denaro".
    Lo scrive il tribunale del Riesame di Palermo che oggi ha depositato le motivazioni del provvedimento col quale ha respinto la richiesta di scarcerazione presentata da Andrea Bonafede, accusato di aver fatto avere al capomafia, ammalato, ricette e prescrizioni fatte dal medico Alfonso Tumbarello, e intestate falsamente al cugino geometra durante la latitanza.
    Bonafede è accusato di favoreggiamento e procurata inosservanza della pena.
    il "postino" del boss, spiegano i giudici " ha in concreto consentito al latitante di ridurre la sua esposizione e il conseguente rischio di essere individuato e arrestato che sarebbero derivati dall'eventuale accesso di quest'ultimo allo studio medico".
    Il collegio sottolinea inoltre le "dichiarazioni contraddittorie rese dall'indagato in sede di interrogatorio, peraltro smentite dai successivi atti d'indagine indicati" e spiega che "gli elementi indiziari raccolti hanno consentito di accertare come l'indagato, stante la piena conoscenza dell'identità di Messina Denaro, abbia agito con "la consapevolezza che l'azione illecita che stava compiendo, consentendo al capo della consorteria di svolgere appieno il proprio ruolo di vertice, potesse quanto meno inscriversi nelle possibili utilità dell'associazione mafiosa".
   

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

Da non perdere

Condividi

O utilizza