/ricerca/ansait/search.shtml?tag=
Mostra meno

Se hai scelto di non accettare i cookie di profilazione e tracciamento, puoi aderire all’abbonamento "Consentless" a un costo molto accessibile, oppure scegliere un altro abbonamento per accedere ad ANSA.it.

Ti invitiamo a leggere le Condizioni Generali di Servizio, la Cookie Policy e l'Informativa Privacy.

Puoi leggere tutti i titoli di ANSA.it
e 10 contenuti ogni 30 giorni
a €16,99/anno

  • Servizio equivalente a quello accessibile prestando il consenso ai cookie di profilazione pubblicitaria e tracciamento
  • Durata annuale (senza rinnovo automatico)
  • Un pop-up ti avvertirà che hai raggiunto i contenuti consentiti in 30 giorni (potrai continuare a vedere tutti i titoli del sito, ma per aprire altri contenuti dovrai attendere il successivo periodo di 30 giorni)
  • Pubblicità presente ma non profilata o gestibile mediante il pannello delle preferenze
  • Iscrizione alle Newsletter tematiche curate dalle redazioni ANSA.


Per accedere senza limiti a tutti i contenuti di ANSA.it

Scegli il piano di abbonamento più adatto alle tue esigenze.

Scoperta una nuova classe di farmaci che silenzia il virus Hiv

Scoperta una nuova classe di farmaci che silenzia il virus Hiv

Studio università Palermo,'possibile svolta in lotta a malattia'

PALERMO, 06 maggio 2025, 16:03

Redazione ANSA

ANSACheck
- RIPRODUZIONE RISERVATA

- RIPRODUZIONE RISERVATA

Identificata una nuova classe di farmaci, gli inibitori del capside virale, capaci di silenziare in modo permanente il virus Hiv-1, responsabile dell'Aids. I dati arrivano da uno studio condotto dall'unità operativa di malattie infettive del Policlinico Paolo Giaccone e nel dipartimento Stebicef dell'Università di Palermo, recentemente pubblicato sulla rivista International Journal of molecular sciences, e che potrebbe segnare una svolta nella lotta al virus. Il lavoro porta la firma di Manlio Tolomeo e Antonio Cascio, infettivologi del Policlinico, in collaborazione con Francesco Tolomeo, biologo molecolare dell'Ateneo palermitano.
    Questi nuovi composti, che potrebbero arrivare in Italia nei prossimi anni, agiscono in modo radicalmente diverso rispetto alle terapie antiretrovirali attualmente disponibili, le quali pur riuscendo a tenere sotto controllo la replicazione virale, non eliminano del tutto il virus. Il motivo è noto: l'Hiv integra il proprio genoma nel Dna delle cellule ospiti, rifugiandosi in uno stato di latenza che sfugge all'azione dei farmaci.
    Gli inibitori del capside, invece, orientano l'integrazione del materiale genetico virale in zone del Dna cellulare chiamate lamina-associated domains (LADs) - aree geneticamente inattive dalle quali il virus non riesce più a riattivarsi. "È come confinare il virus in una prigione genetica dalla quale non può più uscire", spiega il Manlio Tolomeo.
    Per ottenere un risultato clinico stabile, sarà però necessario un trattamento prolungato con questi farmaci, in modo da favorire la selezione naturale di cellule infettate in cui il virus è ormai "intrappolato" nei LADs.
    "Questo studio - dice Antonio Cascio - È il frutto di anni di lavoro multidisciplinare e della sinergia tra ricerca clinica e di base. La nostra speranza è che questa strada possa aprire nuove possibilità terapeutiche a beneficio dei pazienti di tutto il mondo".
   

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

Da non perdere

Condividi

O utilizza