All'ospedale Giglio di Cefalù dal
prossimo gennaio arriverà il quarto centro di cura, relativo
alla ginecologia oncologica e dell'endometriosi, nell'ambito
della convenzione della durata di 10 anni tra Fondazione Giglio
e Policlinico Gemelli di Roma, 'Gemelli Giglio medical
partnership'. La presentazione, in mattinata, a Villa Malfitano
Whitaker, a Palermo, nel corso della tavola rotonda "Insieme
Qui", alla presenza del presidente della Fondazione Giglio
Giovanni Albano, del direttore del governo clinico 'Gemelli
Giglio' Rocco Bellantone, preside della facoltà di medicina e
chirurgia "A. Gemelli" dell'Università Cattolica, degli
specialisti che stanno partecipando al nuovo progetto sanitario
di eccellenza frutto della collaborazione tra le due istituzioni
sanitarie. L'obiettivo è quello di migliorare la qualità
dell'offerta in Sicilia e di limitare la mobilità passiva dei
tanti pazienti costretti ad andare fuori dall'Isola per le cure.
Il nuovo centro sarà dedicato in particolare alla ginecologia
oncologica e dell'endometriosi, quindi ai tumori
dell'endometrio, tumori della cervice uterina, sarcomi uterini,
neoplasie annessiali, tumori della vulva e della vagina, di
endometriosi pelvica, di patologie dei nervi pelvici e di
disfunzioni uroginecologiche. Un progetto voluto fortemente dal
Giglio e dal Gemelli e pienamente condiviso con il supporto
dell'assessore regionale alla salute, Ruggero Razza, oggi
assente all'evento, e dell'intero governo regionale
rappresentato dall'assessore Marco Zambuto, e la collaborazione
dell'Università degli Studi di Palermo.
Il centro avrà piena operatività da gennaio e sarà diretto dal
professore Vito Chiantera, mentre il settore dell'endometriosi
sarà affidato a Giulio Sozzi. "Il centro si occuperà soprattutto
di neoplasie ginecologiche e dell'endometriosi oltre che di
tutte quelle patologie ad esse correlate - spiega Sozzi -
L'endometriosi in particolare è una patologia cronica
recidivante quindi le donne che colpisce, molte, non le
abbandona fino alla menopausa. I trattamenti sono cambiati molto
nel corso del tempo. Oggi la terapia medica assume sempre un
ruolo più importante riservando la chirurgia soprattutto quando
c'è già un danno d'organo ed è necessario intervenire per
questioni relative ai sintomi o alla fertilità perché negli
altri casi si cerca di evitare".
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