"Nell'ultimo anno e mezzo il Covid
è diventato l'ottava causa di morte per la fascia di età tra i 5
e gli 11, superando nel mondo i decessi per meningite. I contagi
scolastici aumentano, vaccinate i vostri figli perché rischiano
l'ospedalizzazione. I pediatri sono già pronti, le prenotazioni
sono già partite e da domani potranno ricevere la
somministrazione. I dati sulle dosi hanno dimostrato
un'efficacia altissima del vaccino mRna-Pfizer che arriva al
91%. Rifiuto e paura sono dettati da una comunicazione lacunosa
e dalla scarsa conoscenza del farmaco". A dirlo è il segretario
regionale della Fimmg Sicilia Luigi Galvano alla luce della
richiesta continua di informazioni e rassicurazioni delle
famiglie.
"Il Covid-19 è diventata una malattia pediatrica ed è tra le
prime cause di morte a questa età: morti evitabili" sottolinea
Galvano -. Il Pfizer non è un vaccino sperimentale e la
tecnologia mRna è sicura. Viene impiegata per le malattie rare
da almeno una decina d'anni. Ricordo ai genitori che ad oggi
sono oltre 5 miliardi le persone vaccinate, che nessun farmaco è
stato mai usato in maniera così estesa".
Tornando ai bambini di età compresa tra i 5 e gli 11 anni,
rimarca Galvano, "non è un esperimento. Ne sono stati
immunizzati oltre 3 milioni tra Usa e Israele e Cuba, senza
effetti collaterali importanti, se non un po' di febbre o di mal
di testa che spariscono spontaneamente. Il dosaggio, che è un
terzo della dose per adulti, somministrabile già a 12 anni, è
stato autorizzato dopo un'osservazione specifica come
continuazione ed estensione del farmaco originario".
Fimmg Sicilia chiarisce le possibili conseguenze
dell'infezione per la mancata profilassi: "Nel 2020, l'Aifa ha
registrato l'infezione contratta dal 3% dei piccoli, oggi siamo
al 25% a causa della variante Delta. In un bambino su 1000
infettati, la malattia può determinarsi in forme gravissime fino
alla morte. I piccoli non vaccinati sono comunque esposti alla
sindrome infiammatoria multisistemica, le cui ricadute sul
sistema nervoso sono molto gravi. Ci sono casi che pur non
avendo avuto una forma gravissima di Covid, hanno avuto
ripercussioni a lungo termine. E' il problema molto diffuso del
'Long Covid', che si manifesta anche 15 settimane dopo la fine
della malattia acuta".
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