"La vicenda dei dati Covid truccati o
meno, già parzialmente sgonfiatasi col passaggio da una procura
all'altra, ha determinato come risultato più eclatante la
decapitazione della Sanità Regionale sia attraverso la
sospensione sine die della Dirigente Generale del Dasoe, Maria
Letizia Di Liberti, sia con le dimissioni volontarie
dell'Assessore Ruggero Razza. Non volendo minimamente entrare
nel merito della vicenda giudiziaria non ci si può esimere da
una semplice constatazione, quella che il Presidente Musumeci
non può, per via dei tanti altri gravosi impegni, continuare
ancora per molto a mantenere l'interim di un Assessorato che,
mai come in questo drammatico frangente, ha bisogno di una guida
a tempo pieno e in grado di gestire le tante problematiche che
lo riguardano" Lo dicono in una nota i rappresentanti dei
sindacati Cimo e Fesmed che sollecitano in una nota il ritorno
alla guida dell'assessorato di Ruggero Razza. "Le sue
dimissioni, arrivate in piena pandemia, non sono certamente
state foriere di un miglioramento della gestione della sanità
regionale sotto tutti gli aspetti, sia emergenziali che
ordinari, rischiando unicamente di vanificare il lavoro fin qui
svolto da un assessore che, comunque la si voglia pensare, si è
indiscutibilmente impegnato in un contesto già difficile di suo
senza che al resto dovesse sommarsi il dramma della pandemia da
Covid 19". I sindacati ricordano di "non avere risparmiato in
passato all'assessore Razza le critiche che abbiamo ritenuto
corrette e talvolta doverose ma oggi, proprio per questo al
riparo da qualsiasi accusa di piaggeria, riteniamo che
l'Assessorato Regionale della Salute non possa restare oltre
senza un titolare e ci permettiamo di aggiungere che, per dare
senso e continuità all'azione dell'intera Giunta Regionale, al
netto di beghe politiche che non riguardano il buon andamento
della sanità siciliana, la soluzione auspicabile sarebbe proprio
quella del ritorno al timone dello stesso Ruggero Razza".
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