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In evidenza
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Temi caldi
Sul palco c'è la foto più iconica
della storia recente della mafia: Giovanni Falcone e Paolo
Borsellino ripresi da Tony Gentile il 27 marzo 1992 mentre si
scambiano parole e sorrisi. E attorno altre trenta foto appese
ai palchi rimandano le immagini degli anni truci di Palermo: i
morti ammazzati, i bambini sulle strade polverose della Kalsa,
la catena umana No mafia del 1993, i lenzuoli bianchi stesi ai
balconi.
Il racconto di quella Palermo ritorna nell'anniversario
della strage di Capaci per dare un senso di rinascita alla
riapertura del teatro Garibaldi della città chiuso da quattro
anni. Le foto compongono un'istallazione - Tony Gentile. Luce e
memoria - organizzata dalla Fondazione Le Vie dei Tesori e
dall'assessorato comunale alla cultura su un progetto della
Fondazione Tricoli. Alla cerimonia ha partecipato il sindaco
Roberto Lagalla. "L'inaugurazione della mostra - ha detto -
segna il momento di rinascita, dopo quattro anni di abbandono e
degrado, del Teatro Garibaldi. Restituirlo alla città,
immaginandolo come un altro polmone per eventi culturali, è un
altro impegno mantenuto da questa amministrazione. E non c'è
occasione più significativa ed evocativa di quella del ricordo
delle stragi di mafia per l'inizio di una nuova stagione e di
una nuova vita". Un aspetto sottolineato anche dall'assessore
regionali ai Beni Culturali Francesco Paolo Scarpinato: "Non a
caso proprio in questo quartiere - ha ricordato - sono nati
Falcone e Borsellino".
"Tony Gentile - scrive nel catalogo Ferdinando Scianna - è il
fotografo più famoso ma paradossalmente sconosciuto per quanti
in Italia hanno visto una sua fotografia tanto eccezionale da
essersi trasformata in un'icona della storia italiana
contemporanea".
Ora quello scatto, riproposto in una suggestiva versione
"morphing" che restituisce l'intera sequenza, fa da sfondo alla
riapertura del Garibaldi: un momento simbolico lo definisce
l'assessore Giampiero Cannella che ha promosso un comitato
scientifico in collaborazione con sei istituzioni culturali: i
teatri Massimo e Biondo, l'Orchestra sinfonica siciliana, la
Fondazione Orestiadi di Gibellina, l'Accademia di Belle arti, il
Conservatorio musicale Vincenzo Bellini. Saranno loro a
promuovere gli eventi che il Garibaldi ospiterà in una fase
temporanea mentre parte un piano di interventi per l'agibilità
del teatro. "Oggi - ha detto l'assessore Cannella - il Garibaldi
viene restituito alla città con un atto simbolico: è come un
atleta di grandi potenzialità rimasto fermo. L'obiettivo è
adesso quello di farlo diventare appetibile per la cultura e per
l'economia".
Il teatro venne inaugurato nel 1861 da Giuseppe Garibaldi,
dal quale prese il nome, poi venne chiuso per essere riaperto
nel 1906. Per trent'anni venne utilizzato come sala
cinematografica e negli anni Novanta tornò alla vita teatrale
con la guida di Carlo Cecchi con Matteo Bavera: furono gli anni
della Trilogia shakespeariana ma anche di Wim Wenders, Emma
Dante, Antonio Latella.
Chiuso dal 2019, cerca ora di scrivere la storia di una
rinascita partendo proprio dal ricordo di quelle stragi mafiose
che segnarono la storia della città. La mostra sarà visitabile
fino al 9 luglio.
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