"Accogliamo con grande favore la
sentenza n. 594 con cui lo scorso 27 gennaio il Consiglio di
Stato ha confermato non esservi alcuna antinomia tra la
disciplina dei contratti pubblici e la sopravvenuta disciplina
sull'equo compenso": lo afferma il presidente di Fondazione
Inarcassa (l'organismo attivo sui temi della professione degli
architetti ed ingegneri iscritti all'Ente di previdenza) Andrea
De Maio.
"Auspichiamo che sull'equo compenso non si debba più intervenire
e che la sentenza del Consiglio di Stato chiarisca
definitivamente qualsiasi dubbio interpretativo. Ora - ha
aggiunto - è necessario focalizzare l'attenzione su quelle
urgenze che allontanano i giovani dalle facoltà di Ingegneria e
Architettura. Risolto il tema dell'equo compenso, occorre
intervenire al più presto per circoscrivere le responsabilità
professionali, favorire le aggregazioni, anche
multidisciplinari, e aggiornare il decreto parametri".
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