Amedeo Mancini, l'ultrà accusato di
omicidio preterintenzionale per la morte del migrante nigeriano
Emmanuel Chidi Nnamdi, ha patteggiato la pena di 4 anni davanti
al gip di Fermo Maria Grazia Leopardi. E' stato così ratificato
l'accordo raggiunto a dicembre tra la difesa, gli avvocati
Francesco De Minicis e Savino Piattoni, e la Procura. Era
presente all'udienza, assistita dall'avv. Letizia Astorri, la
vedova del migrante, Chenyere Emmanuel, che ha rinunciato alla
costituzione di parte rinunciando a qualsiasi pretesa
risarcitoria. Mancini si è impegnato a contribuire, con l'aiuto
dei propri amici, alle spese necessarie per la traslazione della
salma di Emmanuel in Nigeria, secondo il desiderio di Chenyere.
Delle tre aggravanti contestate all'ultrà fermano è stata
ritenuta insussistente quella dei motivi abietti e futili, e
mantenuta quella 'razziale'. E' stata invece riconosciuta
l'attenuante della provocazione. L'uomo resta agli arresti
domiciliari.
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