È rimasto vicino al cadavere per lunghi minuti, preoccupandosi solo di cancellare le sue tracce con la saliva, un comportamento che mostra "una stupefacente assenza di alcun segnale di rimorso". Lo racconta il pm vicentino Hans Roderich Blattner nelle carte dell'inchiesta sulla morte, il 30 novembre scorso, dell'ex campione di ciclismo Davide Rebellin, 51 anni, a proposito del suo omicida, il camionista tedesco Wolfgang Rieke. L'uomo, 62enne, sarà estradato in Italia con l'accusa di omicidio stradale e omissione di soccorso.
Morto Davide Rebellin, l'ex campione di ciclismo travolto da un camion mentre era in bici
Ad impressionare oggi sono alcuni particolari riportati dal magistrato e registrati dalle videocamere presenti sul luogo dell'impatto. "Dopo essersi passato la mano sulla bocca - scrive Blattner - l'ha strofinata per due volte contro il paraurti, nell'obiettivo di eliminare le tracce derivanti dalla collisione con il ciclista". A colpire è la freddezza di Rieke: raggiunge i resti della bicicletta e si avvicina alla salma per sopprimere le prove della sua presenza, salvo poi ripartire "a velocità sostenuta" seguendo strade secondarie per evitare i controlli. Un uomo, lo bolla il pm, "del tutto insensibile a qualsiasi forma di scrupolo".
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Nei giorni scorsi il difensore del camionista, Andrea Nardin, aveva presentato ricorso al Tribunale del riesame di Venezia chiedendo che la misura cautelare nei suo confronti venga annullata o sostituita con gli arresti domiciliari. L'udienza è fissata per il 14 luglio. È disponibile a collaborare con le autorità - sostiene il legale - e non ha alcuna intenzione di sottrarsi al procedimento giudiziario. In questi otto mesi è sempre rimasto a casa in Germania e non fa più il conducente di tir ma è stato adibito a mansioni d'ufficio.
Travolse e uccise Davide Rebellin, arrestato camionista
Per Françoise Marie, vedova di Rebellin, il cammino giudiziario "sarà ancora lungo ma l'importante è che la persona che ha ucciso il marito, restando a guardare subito dopo la tragedia senza chiamare i soccorsi, fuggendo e non avendo mai espresso una sola parola di scuse e rimorso, venga arrestata e giudicata per quello che ha fatto". Rieke deve pagare senza sconti. "E' giusto che sia messo di fronte alle sue azioni: un drammatico incidente può capitare, ma la sua reazione, terribilmente vile e senza rimpianti - sottolinea la donna - non è quella di un uomo".
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