E' fissata per la prossima settimana l'audizione del Procuratore di Roma, Francesco Lo Voi, al Copasir. Il capo dei pm capitolini è stato convocato dal Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica in merito alla vicenda legata alla gestione degli atti nell'indagine partita da una denuncia del capo di gabinetto della premier Meloni, Gaetano Caputi.
All'orizzonte, sullo sfondo delle tensioni di questi giorni tra governo e magistratura, si intravedono però anche spiragli di dialogo: Palazzo Chigi ha concordato l'incontro con i nuovi vertici dell'Associazione nazionale magistrati per il prossimo 5 marzo.
Lo stesso neoeletto presidente del sindacato delle toghe Cesare Parodi, chiedendolo lui stesso, si era detto "pronto al confronto" con il governo sulla riforma della Giustizia. Intanto resta un tema sotto i riflettori la vicenda che riguarda invece il procuratore di Roma. Come fatto filtrare nei giorni scorsi Lo Voi ha atteso la formale convocazione nella "sede opportuna" per spiegare le scelte dell'ufficio e sostenere la corretta applicazione delle norme. L'audizione arriva dopo che il Dis ha presentato un esposto alla Procura di Perugia, che ha avviato un fascicolo di indagine, lamentando la violazione del comma 8 dell'articolo 42 della legge speciale istitutiva dei servizi segreti. Per i denuncianti piazzale Clodio, a cui era stata trasmessa una informativa dai servizi classificata come "riservata", avrebbe dovuto adottare le necessarie cautele per evitarne l'indebita diffusione. Dal canto suo Lo Voi, davanti al Copasir, illustrerà la sua difesa ribadendo di essere rimasto nel solco di quanto delineato dalla norma.
Per il Procuratore capitolino non c'è stato alcun reato in quanto la norma speciale viene applicata in caso di azione coattiva da parte della Procura, con ordine di esibizione di atti al Dis. Nel caso in esame, è il ragionamento del capo dell'ufficio giudiziario romano, ciò non sarebbe avvenuto: nessun ordine e quindi nessuna infrazione della legge. E stata, invece, correttamente applicata - è sostanzialmente la tesi difensiva - la legge generale a tutela del diritto di difesa con il deposito degli atti nella chiusura delle indagini a carico di alcuni giornalisti.
Sul fronte Csm, Lo Voi, che ha incassato la solidarietà e il sostegno dell'Anm su quanto accaduto per la vicenda Almasri e in particolare l'iscrizione nel registro degli indagati della presidente del consiglio Meloni e dei ministri Nordio e Piantedosi dopo un esposto presentato dall'avvocato Luigi Li Gotti, è stato oggetto di due richieste di apertura pratiche, presentate dai membri laici del centrodestra, in cui si chiede di valutare dal punto di vista disciplinare la condotta del procuratore sia sul caso del generale libico che per vicenda Caputi. All'attenzione del Csm anche una iniziativa "a tutela" di Lo Voi chiesta il 7 febbraio al Comitato di presidenza dal consigliere indipendente Andrea Mirenda dopo le "gravi e sorprendenti affermazioni pubbliche" della premier Meloni, ritenute dal consigliere "inaccettabili" e con le quali il Procuratore di Roma sarebbe stato "irriso".
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