"Ancora non c'è una verità certa,
non è chiaro il movente e neppure chi siano i mandanti: ho
sempre creduto nelle istituzioni ma mi auguro che queste
istituzioni abbiano coraggio, almeno lo stesso che aveva Luca".
Lo ha detto Salvatore Attanasio arrivando al cimitero di
Limbiate (Monza e Brianza) per la commemorazione del figlio Luca
Attanasio, l'ambasciatore che perse la vita a 43 anni il 22
febbraio 2021, in un agguato a pochi chilometri da Goma in
Congo, insieme al carabiniere Vittorio Iacovacci e all'autista
Mustapha Milambo, durante una missione del Programma Alimentare
Mondiale dell'Onu.
A proposito delle inchieste chiuse e in corso il padre del
diplomatico ha ricordato che "adesso c'è questo secondo filone a
Roma, ma neppure i nostri legali possono avere accesso agli
atti, e ci resta solo questa speranza perché si apra uno
spiraglio di verità".
Come nel giorno dei funerali, nel centro sportivo cittadino
strapieno, ancora una volta in tanti hanno voluto partecipare
nel pomeriggio alla commemorazione di Luca Attanasio. Sposato
con Zakia Seddiki e padre di 3 figlie, il diplomatico era
cresciuto nella cittadina a pochi chilometri da Monza, tornava
spesso a trovare genitori e amici e in molti erano rimasti in
contatto con lui.
Alla commemorazione al cimitero sono arrivati diversi sindaci
della zona e anche alcuni politici da Milano, come il
consigliere regionale del Pd Piefrancesco Majorino. Non è
l'unico evento che il Comune di Limbiate, in collaborazione con
il Circolo Acli Limbiate e le associazioni di ReteLimbiate, ha
organizzato a 4 anni dalla scomparsa dell'ambasciatore. "Non
perdiamo occasione di ricordarlo in ogni nostra iniziativa - ha
detto il sindaco di Limbiate Antonio Romeo - Soprattutto tra i
ragazzi verso i quali occorre più che mai diffondere la cultura
della solidarietà, della legalità e del senso delle
istituzioni".
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