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8 marzo, a Cosenza manifestazione 'Niente da festeggiare'

8 marzo, a Cosenza manifestazione 'Niente da festeggiare'

Corteo Fem.In, ci sono anche volontarie del centro antiviolenza

COSENZA, 08 marzo 2025, 20:01

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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"Niente da festeggiare" è lo slogan che il gruppo di attiviste cosentine Fem.In ha portato in piazza per rivendicare maggiori diritti per le donne in occasione dell'8 marzo, giornata internazionale della donna. Una manifestazione che ha raccolto l'adesione di numerose associazioni cittadine.
    "Abbiamo deciso - ha detto Vittoria Morrone, attivista Fem.In - di portare in piazza quelle che sono le emergenze. In questa città mancano spazi, spazi che siano abitativi, inclusivi e di aggregazione. C'è una riduzione degli spazi pubblici a scapito dei diritti delle persone, anche semplicemente gli asili nido e la sanità che sono servizi sempre più privatizzati. Noi siamo stufe di questo modo di amministrare, una classe politica, sia di destra sia di sinistra, che ha governato questo territorio non avendo interesse per i cittadini. Rivendichiamo una città più vivibile".
    Al corteo, che ha sfilato per le vie centrali della città tra cori e fumogeni, hanno partecipato anche le volontarie del Centro antiviolenza Roberta Lanzino la cui sede è a rischio a causa di lavori di ristrutturazione nell'immobile in cui è ospitata e di proprietà della Regione.
    "Per ora - ha spiegato Roberta Attanasio, presidente del Centro Anti Violenza Roberta Lanzino - siamo ancora nella nostra sede, ma stiamo aspettando una decisione definitiva da parte della Regione. Siamo preoccupate ma andiamo avanti con le attività perché non possiamo abbandonare il presidio che è diventato punto di riferimento per molte donne. Oggi siamo qui perché non possiamo perdere nessuna manifestazione a sostegno delle donne. Ci unisce alle Fem.In la lotta per la riconquista degli spazi che devono continuare a rimanere avamposti di cultura e legalità. Noi facciamo un lavoro con le donne per sottrarle alla violenza, ma se poi non anno un alloggio, un lavoro, una rete sociale di supporto, tutto il lavoro si perde e il percorso non si chiude".
   

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